Le stazioni di servizio sono da sempre un punto di riferimento per i conducenti di auto a benzina o diesel, che possono fare rifornimento di carburante, acquistare prodotti di prima necessità e usufruire di servizi aggiuntivi. Ma con la diffusione delle auto elettriche, che richiedono tempi e modalità di ricarica diversi, le stazioni di servizio dovranno adeguarsi a un nuovo scenario, in cui la domanda di carburante diminuirà e quella di energia elettrica aumenterà.
Ecco come cambieranno le stazioni di servizio con l’avvento della mobilità elettrica
Secondo una stima della società di consulenza BCG, almeno il 25 per cento delle stazioni di servizio a livello globale rischia di chiudere entro il 2035 se non modificheranno il loro modello di business. Alcune stazioni potrebbero decidere di convertirsi completamente alla ricarica elettrica, eliminando i distributori di carburante e installando colonnine di ricarica rapida. Altre potrebbero optare per una soluzione ibrida, mantenendo una parte dei distributori e aggiungendo alcune colonnine.
In entrambi i casi, le stazioni di servizio dovranno affrontare delle sfide economiche e operative. Innanzitutto, la conversione alla ricarica elettrica richiede un investimento iniziale elevato, che può variare da 500 mila a un milione di dollari per l’installazione di più unità di ricarica rapida. Inoltre, le colonnine richiedono una potenza elettrica elevata, che potrebbe non essere disponibile in tutte le aree o comportare dei costi aggiuntivi per il collegamento alla rete.
In secondo luogo, la ricarica elettrica ha una redditività inferiore rispetto al carburante, a causa dei prezzi più bassi dell’energia elettrica e delle maggiori spese operative. Secondo uno studio della McKinsey & Co., il margine operativo medio per la ricarica elettrica è del 5 per cento, contro il 15 per cento per il carburante. Inoltre, la ricarica elettrica richiede più tempo rispetto al rifornimento di carburante, riducendo il numero di clienti che possono essere serviti in una giornata.
Per compensare questi svantaggi, le stazioni di servizio dovranno puntare su altre fonti di reddito, come la vendita di prodotti alimentari e non alimentari, i servizi aggiuntivi come il lavaggio auto o la manutenzione, o la creazione di spazi dedicati al relax o al lavoro per i clienti che attendono la ricarica. Inoltre, le stazioni dovranno sfruttare i dati dei clienti per offrire loro offerte personalizzate e fidelizzarli.
Le stazioni di servizio dovranno anche tenere conto delle preferenze e delle abitudini dei conducenti di auto elettriche, che potrebbero scegliere di ricaricare le loro auto in altri luoghi, come le abitazioni, gli uffici o i centri commerciali. Secondo la McKinsey & Co., circa l’80 per cento della ricarica avverrà in questi luoghi entro il 2030. Le stazioni dovranno quindi differenziarsi per attrarre i clienti che cercano una ricarica rapida o che si trovano lungo le autostrade o in zone isolate.
Le stazioni di servizio sono chiamate a una trasformazione radicale per adattarsi al futuro della mobilità elettrica. Chi saprà cogliere le opportunità offerte da questo cambiamento potrà continuare a essere un punto di riferimento per i conducenti, offrendo loro non solo energia, ma anche comfort, convenienza e qualità. Vedremo dunque cosa accadrà in futuro.