La rivoluzione operata dalle auto elettriche può davvero portare a una svolta epocale nel campo della sostenibilità ambientale. Ma c’è una domanda che in molti non si sono probabilmente ancora posti, e che sostanzialmente è in linea con quello che il progresso tecnologico da sempre attua, ossia portare cose buone, ma far perdere anche alcuni posti di lavoro divenuti obsoleti. E la domanda è questa: che fine faranno le stazioni di servizio di carburante? Gli scenari sono tutt’altro che ottimistici.
Un problema tra presente e futuro
Se nel presente le stazioni di servizio, da noi meglio note come pompe di benzina, stanno registrando un chiaro calo della domanda di carburante, nel futuro tale domanda potrebbe (anzi, in realtà dovrebbe) completamente scomparire. Se il problema non è ancora particolarmente presente nel nostro paese è semplicemente perché le auto elettriche non sono ancora una realtà affermata e quasi consolidata come lo è all’estero. L’esperienza di alcuni operatori del settore statunitensi dice che gli stessi automobilisti non sono del tutto convinti della propria auto a impatto zero. E questo perché ritengono che queste vetture siano perfette per viaggi brevi, mentre per lunghi percorsi necessitano di tempi di ricarica troppo lunghi.
In effetti, il problema della ricarica è un fattore frenante del fenomeno, ma cosa succederà quando la tecnologia risolverà anche questa questione? Da tempo si sta pensando alle batterie sostituibili e questo diventerebbe il colpo finale verso i veicoli a combustione di carburante. Nel frattempo, in Gran Bretagna sta già iniziando il lavoro di adattamento dei siti MFG per offrire una ricarica rapida oltre al carburante, con la possibilità che il primo sostituisca il secondo man mano che la domanda aumenterà. Del resto, il settore ha subito una grande crisi anche nel periodo del Covid, con milioni di persone che si sono trovate costrette a lavorare da casa e quindi hanno fatto calare la domanda di carburante per raggiungere il posto di lavoro.
Auto elettriche, il destino delle pompe di benzina
Se ad oggi la Tesla Model Y rimane la leader indiscussa delle vendite nel settore dell’elettrico, è evidente che a stretto giro il numero complessivo di veicoli di questo tipo coinvolgerà sempre più modelli, a discapito naturalmente di quelli tradizionali. Addio diesel e benzina, cosa ne sarà delle stazioni di servizio di carburante per automobili? Uno dei colossi del settore, la Shell, prova a non farsi trovare impreparata. a tal proposito, Bernadette Williamson, direttore generale di Mobility UK presso Shell, ha dichiarato: “Entro la fine di quest’anno puntiamo ad avere più di 700 punti di ricarica veloci e ultraveloci, ma a livello globale, entro il 2030, 200.000 punti di ricarica. Nel frattempo, continueremo a offrire carburanti tradizionali, quindi entro la fine del 2023 avremo circa 15 hub ibridi con tutti i nostri servizi energetici e di vendita al dettaglio in un unico sito”.
Nonostante, il 2035 dovrebbe essere l’anno X per l’ecosostenibilità e il passaggio obbligatorio all’elettrico, gli addetti ai lavori continuano a pensare che le cose non andranno proprio in questo modo e che tale passaggio necessiterà di molti più anni e sarà molto più graduale. “La ricarica dei veicoli elettrici e i carburanti alternativi rappresentano una parte in rapida crescita della nostra attività, ma i veicoli a benzina e diesel continueranno a circolare negli anni a venire”. Con queste parole la Williamson archivia la questione, ottimista quindi sul fatto che in fondo il carburante continuerà ad essere per loro fonte di guadagno. Ciò non toglie che anche per le stazioni di servizio il passaggio alle stazioni di ricarica è già iniziato e, se vogliono sopravvivere, dovranno pianificare per bene ogni dettaglio.