Ha già fatto discutere a sufficienza lo scontro tra il Ministro Urso e il numero Uno di Stellantis sulla “italianità” della Alfa Romeo Junior (ex Milano). E ci è bastato vedere il cambio di nome di un modello a poche ore dalla sua luccicante presentazione ufficiale. Adesso c’è un altro tema legato allo stesso gruppo, ma inerente a un altro tipo di spostamento: quello del “baricentro ingegneristico”.
Secondo indiscrezioni, il colosso automobilistico è alla ricerca di ingegneri in nazioni come Marocco, India e Brasile, dove il costo del lavoro è molto più basso e un dipendente “grava” sull’azienda per una cifra intorno ai 50.000 euro (53.000 dollari) annui. Numeri decisamente inferiori rispetto ai centri come Parigi o Detroit, dove la cifra può essere anche cinque volte superiore.
Perché Stellantis compie una mossa simile? Elementi delicati per gli affari del gruppo sono certamente il rallentamento delle vendite di auto elettriche, la necessità di contenere i costi per mantenere i veicoli accessibili, in primis questi fattori. Come sappiamo, Tesla e Volkswagen hanno già iniziato a tagliare posti di lavoro e a spostare la produzione in sedi “più economiche”. Anche case come BMW stanno cercando ingegneri in paesi a basso costo.
Stellantis sembra essere tra i più aggressivi sulla campagna acquisti per gli ingegneri in giro per il mondo. Secondo alcune fonti, l’azienda punta ad avere circa due terzi dei suoi ingegneri in paesi con costi del lavoro vantaggiosi. I calcoli ben si accosterebbero al vicino lancio di 25 nuovi modelli nel 2024.
Il CEO Carlos Tavares ha recentemente lanciato un avvertimento sulla necessità di “non distogliere l’attenzione dalla realtà della situazione dei costi”. Gli ingegneri a basso costo sono certamente un primo passo per ottimizzare i costi del lavoro, soprattutto in un momento in cui i rendimenti in Europa soffrono.
Oltre al risparmio sui costi, Stellantis punta ad acquisire competenze in aree chiave come software, intelligenza artificiale e chimica delle batterie. Per farlo, spostando lo sguardo su “mercati umani” diversi, ha fatto fuori circa 400 posti di lavoro ingegneristici salariati presso il quartier generale statunitense di Auburn Hills, nel Michigan, assumendo ingegneri in Messico e circa 500, a breve, in Brasile. E del malcontento in Italia e Francia? Non sembra importare granché.