L’iniziativa “Stop Tesla” riecheggia in Germania. E provate un po’ a immaginare chi contesta le azioni della Casa di Elon Musk? Gli ambientalisti! Ebbene sì, contro la potenza dei motori guidata dal tycoon sudafricano vi è un movimento di cuori verdi, intervenuti per fermarne l’avanzata, poiché ritenuta contraria al benessere dell’ecosistema. Detta così ha l’aria di uno scherzo, giacché il marchio ha sempre fatto delle vetture elettriche il proprio credo. A oggi, nessuna vanta dati di immatricolazioni nelle BEV pari o superiori: nemmeno la cinese BYD, la quale è uscita sconfitta nel 2023 di un margine risicato.
Il dilemma di Tesla: ambiente vs. sviluppo industriale
La fazione contestatrice ha avviato un’occupazione di una settimana della foresta nei pressi dello stabilimento Tesla di Grunheide, alla periferia di Berlino, con l’obiettivo di impedirne la prevista espansione. La mossa in questione costituisce l’ennesima manifestazione di un attrito in atto da tempo. Insieme al gruppo “Robin Wood”, i supporter della causa hanno iniziato l’occupazione mercoledì sera in tarda ora. Hanno costruito una dozzina di case sugli alberi alte diversi metri, così da consolidare la loro presenza e scoraggiare i tentativi di sgombero. Venerdì, il campo ospitava tra i 50 e i 70 attivisti, con una presenza delle Forze dell’Ordine notevolmente ridotta, riferiscono i media locali.
I promotori esortano i simpatizzanti a visitare il campo e portare rifornimenti aggiuntivi, a sostegno dell’occupazione. Inoltre, hanno pianificato eventi di vario tipo, tra cui un corteo di protesta e un concerto nella foresta per ottenere ulteriore sostegno pubblico. La scarsa partecipazione della Polizia lascia pensare che le autorità abbiano compreso la natura pacifista dietro al programma.
Al centro vi è, come detto in precedenza, la proposta di espansione dell’attuale fabbrica Tesla di 300 ettari. L’idea è di costruire una stazione merci, magazzini e un asilo nido, con l’esigenza di abbattere oltre 100 ettari di foresta. Da qui sono fioccate polemiche significative, le quali continuano a tenere banco. I residenti di Grunheide hanno espresso tutto il loro dissenso mediante un sondaggio non vincolante a febbraio, con la maggioranza espressasi a sfavore dell’azienda. Rispondendo alle preoccupazioni pubbliche, Tesla ha manifestato l’intenzione di intrattenere degli ulteriori dialoghi, senza, però, venire meno a alcun passo indietro.
Il permesso di occupazione attribuito dalle istituzioni è valido fino al 15 marzo, con possibilità di proroga. Fino ad allora, terranno strettamente monitorati gli sviluppi. Gli agenti riconoscono, inoltre, il potenziale per una protesta prolungata.
Dal proprio canto, Tesla ha evitato di affrontare pubblicamente l’occupazione, lasciando poco chiara la propria posizione nella vicenda. L’idea di aiutare l’ambiente con auto elettriche sì, ma con il disboscamento è ritenuta dalla fazione ostile un paradosso in piena regola.