Per la prima volta, un marchio tedesco chiude in testa nel mercato italiano delle auto. Nel periodo forse meno florido della sua storia recente, Volkswagen ha chiuso dicembre 2023 con il maggior numero di immatricolazioni. In totale, l’azienda di Wolfsburg ha registrato 10.752 unità, contro le 10.523 di Fiat. Il sorpasso messo a segno sul Lingotto è giunto grazie a una serie di importanti fattori. In primo luogo, ha inciso positivamente la performance soddisfacente della T-Roc, che ha maturato un incremento delle immatricolazioni del 52 per cento delle vendite rispetto a un anno prima. Inoltre, ha sortito gli effetti sperati il lancio della nuova Polo, utile a Volkswagen per consolidarsi nel segmento delle compatte. E nel complesso le elettriche se la sono cavata abbastanza bene, almeno in un territorio dove le BEV riscuotono consensi tiepidi. Il risultato è certamente incoraggiante, in ottica futura. Perché nelle strategie di VW la nostra penisola occupa da sempre una posizione rilevante.
Volkswagen: leadership delle immatricolazioni in Italia a dicembre
Il caso vuole che l’acuto sia giunto nel periodo meno entusiasmante dell’ultimo decennio, dallo scandalo dieselgate, che di recente sembra essersi arricchito di ulteriori capitoli scottanti. L’approccio poco trasparente sulle emissioni ha sortito delle serie conseguenze sul colosso oggi diretto da Thomas Schafer, pronto ad adottare dei grossi correttivi. In alcuni incontri coi propri sottoposti, il CEO ha espresso il preciso compito di tagliare le spese produttive di 10 miliardi di euro. Alla politica si sono opposti fermamente i sindacati, una su tutti Daniela Cavallo, figura molto vicina alle sorti del gruppo, al punto da aver ricoperto un ruolo importante nell’uscita di scena di Herbert Diess, sostituito al timone da Olivier Blume.
Per Cavallo le ristrettezze imposte dall’amministratore delegato rischiano di rovinare il clima percepito tra le fila aziendali. Addirittura, ha preannunciato una “tempesta perfetta”, sperando che, quando essa arriverà, i lavoratori remino nella stessa direzione, come non capita da tempo. Delle riserve espresse allo stesso Schafer, fermio sulle rispettive convinzioni. Da fonti vicine, un quinto degli impiegati potrebbe essere accompagnato alla porta, in nome dell’efficienza.
Alcune proposte della Casa hanno convinto poco, inclusa la ID.3, reduce da un restyling (anche se i portavoce parlano di “nuova generazione”). Sulle full electric permangono dei grossi margini di miglioramento. Una vettura chiave dovrebbe essere la ID.2, la macchina amica dell’ambiente, in vendita il prossimo anno a partire da 25 mila euro. In poche di realtà europee sono finora riuscite a rimanere entro tale soglia, last but not least la Citroen e-C3, svelata negli scorsi mesi.