L’apertura graduale dei Supercharger da parte di Tesla a tutte le auto elettriche costituisce un grosso affare per la Casa texana. Il potenziale di guadagno prospettato dagli analisti è notevole, utile a incrementare gli utili su cui gli azionisti hanno recentemente avuto da ridire. Nella nostra penisola, le stazioni messe a disposizione sono oltre 50, concentrate perlopiù nel nord del Paese. La mappa interattiva facilita la ricerca e la selezione, mostrando anche le infrastrutture come i Destination Charger, gli store e i centri assistenza. In una manciata di clic, l’utente ha un prospetto completo e accurato sulla situazione attuale.
Tesla, ampie vedute per i Supercharger: nessuno rimane alla porta
L’accesso ai Supercharger per i veicoli prodotti da altri costruttori avviene a tariffe maggiorate o con abbonamenti mensili. La modalità di stringere affari attuata dalla compagnia è efficace perché garantisce standard di qualità elevati, difficili da trovare altrove. Si prevede che nel 2024 circoleranno 13,3 milioni di BEV su scala planetaria, di cui l’80% non sarà Tesla. Se solo un decimo di esse si abbonasse ai Supercharger, si varrebbero incassi da 120 milioni di dollari all’anno esclusivamente dagli abbonamenti.
I guadagni derivanti dalle ricariche, comprensive di un sovrapprezzo del 30% per le macchine extra-Tesla, costituirebbero la parte più ghiotta della torta spartita dal colosso della mobilità a stelle e strisce. Dai report pubblicati dagli studiosi, il business potrebbe valere tra i 10 e i 20 miliardi di euro entro la fine del decennio. L’apertura ai competitor costituisce un notevole progresso nel piano di rafforzamento attuato da Tesla, che da “semplice” azienda costruttrice diventa un vero e proprio fornitore di energia. A tal proposito, Elon Musk non ha mai fatto difetto di chiarezza, respingendo vincoli troppo stringenti. Benché la concorrenza nell’industria sia in continuo aumento, e lo sarà a maggior ragione con l’invasione delle aziende cinesi, Tesla riesce a offrire un valore aggiunto, tale da elevarla a un caso unico.
Oltre agli introiti della società, gli sviluppi attuati promettono di favorire l’abbattimento delle emissioni nocive nell’ambiente. Ciò purché avvengano dei passi avanti nel processo di fabbricazione degli accumulatori, che vanno a deteriorare sensibilmente i vantaggi associati. Attualmente, servono percorrenze da 45.000 a 75.000 km circa per compensare lo sbilanciamento iniziale. Dopo, quindi, un terzo della loro percorrenza complessiva, le full electric producono vantaggi climatici netti.
Nella prospettiva del tycoon sudafricano, i programmi vagliati serviranno a rafforzare il brand e la sua posizione di leader nel mercato dei trasporti green. Il drastico taglio ai prezzi di listino adottato ha consentito alla Model Y di chiudere il 2023 in testa alle classifiche commerciali. Nel nuovo anno dovrebbe giungere l’ora del restyling, chiamato tra i corridoi del quartier generale con il nome di Project Juniper.