Tesla, boom di vendite ma crisi di fiducia in Cina

Ippolito V
Tesla Model Y

La guerra dei prezzi, un argomento caldo in ogni parte del mondo, si combatte soprattutto in Cina. Il produttore locale Xpeng, specializzato nelle vetture a trazione 100 per cento elettrica, ha fissato il costo dell’ultima arrivata G6 di un quinto inferiore alla Tesla Model Y. Ciò basterà per superarli in immatricolazioni? Difficile, ma la perdita di quote complessive della compagnia a stelle e strisce non è trascurabile.

Tesla, vendite da primato ma fatica sul mercato cinese

Tesla Model 3

La Model Y appena citata viene da un primo trimestre da incorniciare, da auto più venduta in assoluta. Finora nessuna bev si era spinta a tanto. Un traguardo dal peso storico non indifferente, prova dell’ottimo operato di Elon Musk e dalla sua squadra di lavoro. Sebbene le previsioni del tycoon sudafricano non siano sempre corrette, in questo caso ci aveva visto giusto.

Il Costruttore americano dovrà guardarsi le spalle non solo dalle rivali europee, bensì pure dai marchi della Terra dei Dragoni. Di aziende competitive se ne contano diverse, se pensiamo pure alla crescita compiuta da Li Auto e Nio, altri punti di riferimento assoluti del comparto a zero emissioni. Comunque, l’avversaria numero uno, da tenere sotto costante osservazione, è proprio la BYD, avente quartier generale a Shenzen e sostenuta dal finanziere Warren Buffett.

Dal canto suo, i continui ritocchi in listino attuati da Tesla verso il basso porteranno a valori record anche in Cina. Al momento non sono disponibili le rilevazioni ufficiali, ma, stando alle stime degli analisti, le registrazioni chiuderanno in aumento del 13 per cento nel secondo trimestre rispetto a quello precedente. Le unità registrate ammonteranno a quota 155 mila, indica Shi Ji di China Merchants Bank International Securities. Ciononostante, ha perso forza in rapporto alle rivali e sarà bene intervenire prima che sia troppo tardi.

Tesla Model 3

Intanto, sul conto della Tesla tengono banco le discussioni circa gli obiettivi realmente perseguiti. In alcune interviste pubbliche Musk ha espresso l’intenzione di ridurre il prezzo fino al costo di produzione: boutade o no? Di getto verrebbe da rispondere in senso affermativo, ma le recenti mosse instillano il dubbio.

Il senso del modello di business sarebbe chiaro: maturare guadagni sulla base dei servizi accessori disponibili on demand: il sistema di guida semi-autonoma Autopilot ne è l’esempio più eloquente e chiacchierato. Verso la fine del 2022 era stato prospettato un deciso aumento della produzione annua, fino a due milioni di unità, ma, più realisticamente, dalla catena di montaggio usciranno tra 1,6 e 1,8 milioni.

Marca:    Argomento: 
X
Share to...