Tesla, clienti infuriati: i nuovi Cybertruck vengono spesso consegnati ricoperti di fango

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Tesla Cybertruck consegnati sporchi di fango, monta la protesta dei clienti
Tesla Cybertruck

Il Cybertruck di Tesla continua a destare molte discussioni. Se non si è ancora placata l’eco della consegna di uno di essi al leader ceceno Ramzan Kadyrov, c’è un’altra questione che sta agitando non poco le acque in queste ultime ore. Molti clienti, infatti, si stanno lamentando per aver ricevuto il Cybertruck praticamente ricoperto di fango.

La questione è rapidamente deflagrata, costringendo gli esperti a cercare di capire cosa stia realmente accadendo. E, a quanto sembra, non si tratta di esagerazioni o malevolenza alimentata ad arte dai detrattori di Elon Musk. Andiamo quindi a vedere più da vicino una questione che rischia di provocare un danno d’immagine di non poco conto, per il brand californiano. Da evitare in un momento in cui la situazione del mercato, per quanto riguarda le auto elettriche, resta abbastanza problematico.

Tesla, i Cybertruck consegnati sporchi destano il malumore della clientela

Molti Cybertruck stanno lasciando i piazzali di consegna sporchi di fango: questa la denuncia di un gruppo sempre più numeroso di clienti Tesla. Se l’azienda ha aumentato la produzione del pick-up a 4 porte a propulsione elettrica, si trova però ora a dover fare i conti con il fatto di non avere concessionarie indipendenti.

Tesla Cybertruck

Le strutture che lo consegnano alla clientela, hanno naturalmente un personale addetto alle consegne incaricato di pulire i veicoli prima di effettuare l’operazione. Decine di proprietari di Cybertruck, però, si sono lamentati sui social media del fatto che Tesla stia consegnando modelli coperti di terra, mentre altri affermano che i loro veicoli si sono presentati con interni recanti evidenti chiazze di fango. Accuse che hanno iniziato a rimbalzare sui social, destando non poche perplessità.

A spiegare quanto sta accadendo ci ha provato il Wall Street Journal. Secondo il quale molti Cybertruck arrivano ai centri di consegna ricoperti di polvere in quanto la fabbrica in cui sono costruiti è attualmente in fase di ampliamento. Un ex dipendente afferma a sua volta che sono necessarie non meno di due ore per la pulizia di un Cybertruck. Un lasso di tempo molto superiore ai 45 minuti di una Tesla Model Y, tale da rendere difficile a molti concessionari condurre a termine l’operazione che, pure, sarebbe necessaria.

L’incoerenza di Tesla sui metodi di pulizia

A questa prima strozzatura, si aggiunge poi l’incoerenza dimostrata da Tesla sul modo di pulire i Cybertruck. Se in una fase iniziale, al personale è stato chiesto di pulire l’esterno del pick-up elettrico con il detersivo per i piatti Dawn, in seguito è stato richiesto l’impiego di prodotti Bar Keepers Friend, un detersivo per i piatti multiuso o uno spray per la pulizia dei vetri.

Il risultato di questa indecisione sembra concretizzarsi in consegne tali da destare grande perplessità tra i clienti. Uno di essi, residente nella Carolina del Nord, ha affermato di essere stato costretto a ritirare il suo Cybertruck pieno di macchie e di una sostanza appiccicosa la quale ha richiesto l’uso di alcol denaturato per la sua rimozione. Il suo commento è stato al minimo caustico: “Non è una Rolls-Royce o una Mercedes. Ma è comunque il prezzo di una Porsche. Non cercavo un trattamento speciale”.

Occorre a questo punto sottolineare che genere, i veicoli nuovi escono puliti dalla linea di montaggio. Nel caso in cui si sporchino nel corso delle operazioni di trasporto o di sosta, dovrebbero comunque essere sottoposti a profonda pulizia, prima della consegna al cliente. Non pochi acquirenti si sono però dovuti accorgere di qualche anello mancante in questa catena.

Pulito o meno, il Cybertruck di Tesla sta collezionando volumi di vendita imponenti

Quanto sta trapelando al riguardo potrebbe costituire un danno di immagine, al pari di quello causato dalla polemica sulla consegna di un Cybertruck a Ramzan Kadyrov. Al tempo stesso, però, sembra che le notizie negative sul pick-up dell’azienda californiana non si riflettano sulle sue vendite.

Nel corso del passato mese di luglio, infatti, il veicolo ha superato in termini di vendite tutti quelli il cui costo si attesta sulle sei cifre, negli Stati Uniti. Un primato che neanche giganti come Mercedes o Porsche sono riusciti a intaccare in qualche modo. Un dato effettivamente sorprendente, alla luce delle tante critiche negative ricevute anche a mezzo stampa, ma incontrovertibile.

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Anzi, non pochi osservatori sembrano accreditare la tesi secondo la quale proprio le tante discussioni sulla nuova creatura di Tesla siano alla base del suo successo. Si tratti di pareri positivi o negativi, gli uni e gli altri vanno a dare vita ad una vera e propria campagna pubblicitaria a costo zero. Parlarne bene o male è indifferente, l’importante è che se ne parli.

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