Non è un inizio di 2024 facile per Tesla. Oltre alle pesanti accuse indirizzate nei confronti di Elon Musk, la Casa statunitense fatica a reggere il passo sotto altri aspetti. Benché all’inizio del 2023, la società texana abbia avviato la guerra dei prezzi, i risultati conseguiti sono stati positivi fino a un certo punto. Quanto è accaduto in Corea del Sud lo scorso mese dimostra le difficoltà riscontrate. In calo del 99,9% rispetto a dicembre 2023, appena una vettura del Costruttore è stata ordinata.
Fiasco Tesla in Corea: un’onta per il colosso elettrico
Sulle ragioni che possono aver condotto a un allontanamento, una è da ricercarsi nella fine degli incentivi. Quelli per l’acquisto delle BEV sono terminati alla fine dell’anno appena mandato agli archivi e i prossimi saranno disponibili soltanto da fine febbraio in poi. Le agevolazioni favoriranno, oltretutto, le batterie ad alta densità energetica, penalizzando quelle LFP adottate da Tesla sulle Model 3 e Model Y entry-level. Inoltre, sul rendimento negativo incide la crisi generale del mercato coreano, reduce da un crollo dell’80% delle immatricolazioni di BEV.
Non meno significativo è l’impatto avuto dall’inflazione e dai tassi di interesse elevati, rei di rendere l’acquisto di una full electric maggiormente oneroso. Dei passi in avanti vanno altresì compiuti sul fronte delle infrastrutture di ricarica pubblica, attualmente sotto gli standard necessari. I timori su incendi e sicurezza preoccupano i conducenti del Paese asiatico e l’idea che siano costruite in Cina non riscuote le simpatie.
La Gigafactory di Shanghai è il fiore all’occhiello di Tesla. Capace di realizzare un veicolo in appena 40 secondi, presso l’enorme struttura nascono la Model 3, la Model Y e, in futuro, la Model 2. Sulla city car Musk ha espresso delle considerazioni importanti, definendola già come rivoluzionaria. Lo sarà nel prezzo, giacché costerà appena 25.000 dollari. Certo, oggi anche in Europa sono disponibili proposte low-cost, una su tutte la Dacia Spring, in vendita a 21.400 euro, seguita dalla Renault Twingo e dalla Citroen e-C3.
Tuttavia, il livello qualitativo conseguito pare sarà nettamente superiore, specialmente in termini di software, il fiore all’occhiello del servizio svolto dal colosso delle quattro ruote. Inevitabile, visto il background del tycoon sudafricano, che ha basato le proprie fortune sull’industria hi-tech, più nello specifico tramite Paypal, il celere canale di pagamento online.
A ogni modo, le difficoltà riscontrate da Tesla in Corea del Sud non costituiscono un episodio isolato. Resta da vedere cosa si inventeranno i piani alti nel tentativo di riprendere in mano la situazione e guardare al domani con ritrovato ottimismo.