Elon Musk ha presentato il Tesla Cybercab, robotaxi a guida autonoma dell’azienda, lo scorso mese di ottobre. Questo veicolo, che non avrà pedali né volante, dovrebbe fare il suo debutto sul mercato nel corso del 2026. L’imprenditore di origini sudafricane, che ha sostenuto Donald Trump nella sua campagna elettorale, ha dichiarato anche che avrà un costo di circa 30.000 dollari. In attesa di ottenere i permessi per effettuare i test per le strade di Palo Alto, in California, la casa automobilistica ha iniziato i primi test per le strade della Gigafactory del Texas.
Tesla Cybercab, iniziati i test nella Gigafactory dell’azienda in Texas: il video
Lo sviluppo del Cybercab prosegue a ritmo serrato, soprattutto ora che la casa automobilistica dovrà migliorare le funzionalità del Full Self Driving. Al momento questa funzione è già disponibile, ma richiede che il conducente sia sempre attento e pronto ad intervenire sul volante, se necessario. Essendo il Cybercab privo di pedali e volante, la funzione FSD dovrà essere totalmente autonoma.
Secondo Elon Musk, questo aggiornamento sarà già disponibile a partire dal 2025, e sarà utile anche per raccogliere dati in vista del debutto del Cybercab nel 2026. Al momento le normative di alcuni Stati americani stanno mettendo il freno ai test del robotaxi su strada. Tuttavia, con il supporto a Donald Trump, Musk avrebbe pronto l’asso nella manica. L’imprenditore, che ha investito più di 100 milioni di dollari nella campagna elettorale del tycoon, potrebbe spingere per alcuni cambiamenti alle normative relative alla guida autonoma. Trump, infatti, ancora molto restio sulle auto elettriche, ha dichiarato che dovrà “accontentare” in qualche modo Musk, che lo ha supportato e aiutato nella campagna elettorale.
La casa automobilistica ha ora come obiettivo quello di vendere 500.000 veicoli in più nel 2025 rispetto a quanto fatto quest’anno. Si tratta di un progetto molto ambizioso, considerando che Musk ha scartato l’idea di una Model 2 low-cost da 25.000 dollari per mettere i bastoni tra le ruote ai cinesi. Vedremo nei prossimi mesi come si evolverà la situazione, specialmente dopo l’inizio del mandato di Trump.