Tesla Cybertruck “perde” una delle sue più grandi innovazioni

Ippolito V
La Tesla Cybertruck continua a non arrivare e perde una delle sue più grandi innovazione, promosse nel corso della presentazione
Tesla Cybertruck

Sulla Tesla Cybertruck vanno avanti a fuoriuscire, senza soluzioni di continuità, rumor e speculazioni. In procinto di avviarsi verso la produzione definitiva (col primo esemplare già fabbricato nelle scorse settimane) persino chi ha ordinato il pick-up della Casa texana brancola nel buio circa le caratteristiche. Certo, c’è stata una presentazione. E sì, nell’occasione sono state fornite parecchie informazioni sul conto del veicolo, il cui aspetto futuristico ha fatto subito notizia. Ma i continui rinvii negli anni hanno portato a un ridimensionamento nei piani. Il concept svelato agli addetti ai lavori era un esercizio stilistico davvero promettente, tuttavia fin troppo ambizioso.

Tesla Cybertruck: la versione di serie non avrà uno dei punti forti promessi

Tesla Cybertruck

Prendiamo, ad esempio, i pannelli solari, i quali, dopo essere stati dati per certi da Elon Musk, adesso sono in forse. Il numero uno del Costruttore a stelle e strisce aveva parlato di un boost di autonomia di 24 km grazie al suddetto componente, prima che calasse il gelo. Allora correva il 2017 e i progetti avviati dalla divisione Tesla Energy con i sistemi fotovoltaici per le abitazioni private invitano a sperare il meglio. Ma la stessa clientela pronta a sborsare i 100 dollari di caparra per le ordinazioni sarebbe grata di ricevere delle rassicurazioni.

Ciò che sembra ormai altamente improbabile è il mantenimento dell’esoscheletro nella versione di serie. Nel preannunciare un prezzo di partenza di 39.900 dollari per la Tesla Cybertruck, l’amministratore delegato si era soffermato in lungo e in largo sul telaio in acciaio. Ai microfoni parlò di spostare la massa all’esterno, così da guadagnarne in leggerezza.

All’idea la risposta del pubblico fu euforica. Poi, però, sarebbero sopraggiunte delle questioni pratiche da sbrigare, al che l’azienda avrebbe deciso di fare dietrofront. Recenti foto spia della carrozzeria, scattate presso la Gigafactory sita in Texas, non hanno dato l’impressione di un esoscheletro. A dire il vero, le immagini sembrano presentare le stesse strutture e zone contenitive del resto della gamma commercializzata negli Stati Uniti.

A tal proposito, il Wall Street Journal ha fornito delle delucidazioni circa le motivazioni del cambio di programma. La prosaica ragione è che il pick-up deve superare gli impegnativi crash test del Governo federale. In parte la compagnia si è rimangiata la parola per soddisfare gli standard di sicurezza, ha affermato una “gola profonda” contattata dall’autorevole testata. Qualora ciò fosse vero, sarebbe interessante scoprire cosa ne penseranno gli acquirenti. L’esoscheletro costituiva, infatti, una delle peculiarità della Tesla Cybertruck e venire ad apprendere, dall’oggi al domani, della rinuncia sarebbe un duro colpo da incassare.

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