Tesla e la guida autonoma: la promessa non mantenuta che potrebbe costare cara

Il caso Tesla solleva un interrogativo importante sull’etica di queste grandiose promesse tecnologiche e sull’entità del danno per il brand.
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Nel lontano 2016, Tesla annunciava con entusiasmo che ogni veicolo prodotto da quel momento in poi sarebbe stato dotato dell’hardware necessario per raggiungere la guida completamente autonoma, una volta che la tecnologia fosse stata pronta. Una promessa, questa, che poteva entrare nella storia o che, miseramente, poteva diventare l’ennesima disattesa da parte della Casa californiana.

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Contestualmente, al tempo della promessa di Tesla, veniva lanciato il noto pacchetto FSD (Full Self-Driving), proposto a un prezzo variabile nel tempo (oggi 8.000 dollari negli States e 7.500 euro in Europa). L’obiettivo era ambizioso. Si trattava di raggiungere un livello 4 o 5 di autonomia, ovvero una guida senza alcun intervento umano. Tuttavia, i primi veicoli erano equipaggiati con l’hardware HW2.5, che presto si rivelò inadatto a gestire le complesse operazioni richieste dalla guida autonoma avanzata.

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Per questo, nel 2019 Tesla introdusse la CPU HW3, iniziando ad aggiornare gratuitamente i veicoli dei clienti FSD. Nel biennio 2023–2024, è arrivato HW4, un’unità ancora più potente, pensata per supportare meglio l’evoluzione del software. Poi, la tegola: nel 2025, infatti, è emersa una verità scomoda. HW3 non sarà sufficiente per i futuri aggiornamenti del FSD. A confermarlo è stato Elon Musk in persona, che ha ammesso le difficoltà tecniche e i costi elevati dell’operazione di aggiornamento.

Attualmente, si stima che circa 4 milioni di Tesla siano equipaggiate con HW3, di cui 500.000 con il pacchetto FSD attivo. Tuttavia, la promessa fatta in passato, ovvero che ogni Tesla avrebbe avuto l’hardware pronto per la guida autonoma, è stata rimossa dal sito ufficiale e ora potrebbe ritorcersi contro il brand.

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Alcuni clienti stanno già chiedendo l’upgrade gratuito all’HW4, indipendentemente dall’acquisto del pacchetto FSD, e non mancano i precedenti legali. Il caso Tesla solleva un interrogativo importante sull’etica di queste grandiose promesse tecnologiche e su quanto possa costare mantenerle, soprattutto nel campo delle tecnologie emergenti come la guida autonoma. Tesla, però, sembra ci stia facendo il callo alle contestazioni dei suoi stessi clienti insoddisfatti.

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