A diversi giorni dallo stop produttivo della Gigafactory di Berlino, causato da un incendio doloso, arrivano dei felici aggiornamenti. Il direttore dello stabilimento Tesla, Andre Thierig, è fiducioso, avendo già superato lo scoglio principale. Fra qualche giorno la situazione dovrebbe tornare alla normalità, dopo l’episodio risalente allo scorso 5 marzo, che ha provocato disagi a migliaia di persone, tra cui cittadini e utenti di ospedali e case di riposo.
Blackout superato: la Gigafactory Tesla di Berlino torna in funzione
Lo stop avrà un impatto rilevante su Tesla. La Gigafactory di Berlino era, infatti, arrivata a realizzare circa 1.000 Model Y al giorno, e il “fuori programma” comporterà un calo nella tiratura e nelle consegne delle vetture nel trimestre in corso. Stando alle stime effettuate dagli analisti, il costo sarà di circa 100 milioni di dollari a settimana. Inoltre, bisogna aggiungere il danno d’immagine e la perdita di fiducia da parte dei clienti.
In attesa di un ritorno alla normalità, girano voci circa la presunta visita del “lider maximo”, Elon Musk, nella giornata di domani. Secondo quanto riferiscono i media tedeschi, incontrerà il premier dello Stato federale del Brandeburgo, Dietmar Woidke, e il ministro dell’economia, Joerg Steinbach. Si tratterebbe di una mossa volta a invogliare la ripresa dei lavori e a rafforzare il futuro dell’azienda in Germania. Tuttavia, rimane poco chiaro se il CEO rilascerà delle dichiarazioni sull’episodio o sui piani futuri inerenti all’impianto. In risposta all’episodio, aveva definito gli autori del gesto incredibilmente stupidi, poiché ostacolavano la transizione all’energia verde. In seguito alle reazioni divisive raccolte sui social, il tycoon sudafricano ha detto di non essere contro gli ambientalisti, bensì contro gli ecoterroristi, che attuano tattiche illegali e dannose per conseguire i loro obiettivi.
Fin dall’apertura, la Giga Berlin ha dovuto affrontare parecchie sfide. Tra queste, le proteste degli ambientalisti e i ritardi nella concessione dei permessi. Eppure, Tesla rimane impegnata nella crescita del proprio impianto tedesco. È, infatti, sua ferma intenzione aumentare la produzione a 5.000 Model Y ogni settimana entro la fine dell’anno.
Le proteste degli ecologisti si sono acuite nel recente periodo, quando Tesla ha pensato di ampliare la struttura disboscando 100 ettari di terreno. Un autogol clamoroso, sostengono in molti, in contrasto con l’identità full electric delle vetture. Da qui gli accampamenti nelle strette adiacenze, fino all’attentato di eco-terrorismo attuato da un gruppo di facinorosi. Benché contestino le manovre della potenza dei motori, i promotori dei diritti del Pianeta si sono immediatamente dissociati dall’episodio.