Tesla, gli attivisti costringono la Gigafactory di Berlino a fermare la produzione

Francesco Armenio Autore Automotive
La Gigafactory di Tesla a Berlino è stata costretta ad interrompere la produzione a causa di un incendio doloso.
Tesla Gigafactory Berlino

La Gigafactory di Berlino di Tesla ha dovuto sospendere temporaneamente la sua produzione a seguito di un blackout causato dall’incendio di un traliccio dell’alta tensione, un evento che si è successivamente rivelato essere un atto di sabotaggio da parte del gruppo estremista di sinistra denominato “Vulkan”. Questo evento ha imposto un fermo produttivo, con conseguenze economiche importanti per l’impresa guidata da Elon Musk. È previsto che le operazioni di produzione non possano riprendere prima della settimana prossima, con il ristabilimento dell’alimentazione elettrica condizionato dalla riparazione dei danni al traliccio.

Tesla, la Gigafactory di Berlino costretta a fermare la produzione fino alla prossima settimana

Tesla

La direzione di Tesla ha prontamente garantito la sicurezza attraverso la sospensione controllata delle attività produttive, comprese quelle della fonderia. Questa mossa ha richiesto ai dipendenti dello stabilimento di restare a casa fino a quando non sarà possibile la ripresa delle operazioni. La reazione a questo sabotaggio non si è fatta attendere, suscitando la condanna unanime da parte delle autorità tedesche. Il ministro federale degli Interni, Nancy Faeser, ha evidenziato la gravità dell’attacco all’infrastruttura elettrica, classificandolo come un crimine ingiustificabile. Il ministro dell’Economia, Robert Habeck, ha enfatizzato la necessità di una risposta rapida e di sanzioni, rimarcando che violenza e sabotaggio non possono essere considerati strumenti legittimi di conflitto.

L’interruzione di corrente ha avuto ripercussioni anche sulla comunità circostante, lasciando ospedali e case di riposo privi di elettricità e sollevando serie preoccupazioni per la sicurezza e il benessere dei cittadini. Elon Musk ha commentato l’evento definendo gli autori dell’atto come “eco-terroristi più stupidi al mondo” che agiscono per conto di interessi contrari a quelli ambientali, criticando aspramente la scelta di interrompere la produzione di veicoli elettrici anziché quella di veicoli a combustibili fossili.

Dal punto di vista finanziario, la sospensione delle attività rappresenta un duro colpo per Tesla, la cui Gigafactory di Berlino aveva raggiunto una capacità produttiva di circa 6.000 unità a settimana. Le perdite economiche derivanti da questo fermo sono stimate in diverse centinaia di milioni di dollari, con potenziali ripercussioni negative sui risultati finanziari del prossimo trimestre.

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