Tesla: guerra dei prezzi disastrosa, Musk non è più l’uomo più ricco

Ippolito V
Le azioni di Tesla sono in caduta libera e il patrimonio di Elon Musk ne risente pesantemente: la guerra dei prezzi si è rivelata un disastro
Elon Musk

Le azioni di Tesla sono in caduta libera, ai minimi storici da 10 mesi, e il patrimonio di Elon Musk ne risente pesantemente. Quel regno in apparenza intoccabile basato sulla transizione energetica oggi pare meno inscalfibile.

Più. o meno da quando ha avviato una pericolosa guerra dei prezzi, l’azienda texana (ex di Palo Alto, California) ha visto ridursi considerevolmente gli utili. Il CEO ne ha pagato pegno, con un calo di 4 miliardi di dollari maturato in appena 24 ore, e ciò gli è costato la leadership degli uomini più ricchi al mondo, scalzato dal numero uno della celebre piattaforma e-commerce Amazon, Jeff Bezos.

Azioni Tesla ai minimi da 10 mesi: è la fine del regno di Musk?

Tesla

Attualmente, Wall Street corregge al ribasso le quotazioni di Tesla. Gli analisti di Wells Fargo hanno declassato il titolo a “sell” con un target price di 120 dollari, prevedendo una flessione del 30%, scrive Forbes. Ciò ha comportato un crollo del prezzo delle azioni di Musk a 192 miliardi di dollari.

Nell’S&P500 il Costruttore a stelle e striscia ha il poco onorevole titolo di compagnia con la performance peggiore in Borsa. Spesso Musk ci ha visto giusto nelle sue classiche politiche di “tutto o niente”, ma stavolta ha forse sottovalutato le criticità insite nel repentino abbassamento dei costi delle vetture, dettato dalla volontà di far aumentare esponenzialmente la domanda e, dunque, gli esemplari prodotti.

Addirittura, aveva vagliato l’idea di vendere le macchine a parità di costo, o così aveva detto ai microfoni, in vecchi incontri con la stampa. Se davvero abbia intenzione di andare fino in fondo è dura stabilirlo: benché le parole pronunciate abbiano l’aria di una boutade bella e buona, Musk ha spesso abituato a idee fuori dall’ordinario. Secondo una corrente di pensiero, l’uomo d’affari avrebbe intenzione di speculare sui servizi accessori: l’Autopilot e il Full-Self Driving (FSD) in primis, il valore aggiunto della società.

A livello di capitalizzazione, Tesla ha perso il quinto posto dei colossi americani. Eppure, a dispetto delle criticità attuali, c’è chi è pronto a scommettere sulla risalita di Tesla. L’analista di Wedbush, Dan Rivies, ritiene sia un investimento a lungo termine e mantiene un target price di 315 dollari. Chi avrà ragione? Ai posteri l’ardua sentenza. Di certo, il clima di ottimismo sono figlie anche dell’ottima reputazione guadagnata da Musk negli ultimi anni.

Tesla stabilimento

Ma nemmeno lui è un Re Mida, basti pensare l’esperimento fallito di SpaceX salito alle cronache negli scorsi giorni. Se avesse la sfera di cristallo, avrebbe evitato di sperperare delle ingenti risorse economiche, tuttavia in molteplici occasioni chi lo definiva “spacciato” si è poi dovuto rimangiare la parola. Tra le maggiori sfide da affrontare nella scalata al successo vi sono la maggiore concorrenza nel comparto delle BEV, la delicata economia globale e l’aumento dei tassi di interesse.

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