A 14 anni dalla vendita del suo primo modello in Europa, Tesla è riuscita a conseguire un traguardo storico, lungo il vecchio continente. Ha infatti annunciato la vendita della sua milionesima autovettura, peraltro in un momento che, almeno in Europa, sembra particolarmente positivo. A renderlo tale è in particolare il fatto che il suo modello più popolare, Model Y, non mostra segni di cedimento sul fronte delle vendite.
La prima Tesla venduta all’interno del territorio europee è stata la Roadster di prima generazione la quale, basata su una Lotus, ebbe la capacità di dimostrare al grande pubblico che anche i veicoli elettrici potevano non solo assumere una veste di rilievo, ma anche essere divertenti da guidare. Un primo assaggio che è poi stato rafforzato nel corso del tempo, permettendo a Tesla di diventare un marchio di riferimento con la Model S e la più grande Model X, prima del definitivo decollo in termini di vendite con il lancio europeo di Model 3 e Model Y.
Naturalmente, ora resta da capire se la casa californiana sarà in grado di mantenere le proprie posizioni di fronte all’atteso assalto delle auto elettriche cinesi. Un urto che si preannuncia poderoso e che sta incutendo notevole timore presso le grandi case europee. Tesla, però, sembra al momento il marchio che più di altri potrebbe reggere la sfida.
Il 2023 è stato l’anno della Tesla Model Y?
L’anno in corso si è rivelato particolarmente prodigo per Model Y in Europa. Per sei dei primi nove mesi trascorsi sin qui, è infatti risultato il modello più venduto in assoluto lungo il vecchio continente. Superando quindi in maniera estremamente rilevante le alternative più convenienti e tradizionali sul mercato. Stando ai dati più recenti, pubblicati da Auto News, sarebbero 26.730 gli esemplari che sono stati immatricolati sin qui. Numeri tali da garantire a Model Y una comoda affermazione sulla Peugeot 208, che ha venduto 21.111 esemplari, e sulla Renault Clio, ferma a sua volta a 19.731 unità vendute.
Per capire meglio la crescente popolarità della Model Y occorre però fare riferimento ai dati di vendita dei primi nove mesi dell’anno. In questo lasso temporale, infatti, il modello californiano si trova al primo posto con 180.721 vendite, piazzandosi davanti alla Dacia Sandero con 166.675 immatricolazioni, alla VW T-Roc (a 155.972), alla Peugeot 208 con 147.091 esemplari commercializzati e alla Renault Clio, che chiude la Top Five con 141.941 vendite.
Naturalmente occorre anche cercare di capire per quanto tempo la Model Y riuscirà a garantire vendite così corpose. Secondo molti osservatori questo trend deriva dal fatto che si tratta di una novità. In pratica i consumatori europei stanno facendo man bassa del modello proprio in quanto è l’ultima arrivata sul mercato. Con il progressivo arrivo di nuove rivali, i suoi dati dovrebbero iniziare a flettere, anche in considerazione di una domanda destinata a frenare a causa del momento particolare dell’economia europea.
Intanto Elon Musk continua a stupire
Se Tesla festeggia in Europa, negli Stati Uniti la situazione non è però altrettanto soddisfacente. La situazione resa nota dalla trimestrale del terzo trimestre del 2023, infatti, ha largamente deluso le aspettative di investitori e azionisti.
Lo stesso Musk non ha nascosto le difficoltà che stanno insorgendo, addebitandole ad una dinamica dei tassi che rischia di pesare come piombo sulle vendite di auto. La risposta, però, si è sorprendentemente tradotta in un aumento della spesa, contrariamente a quanto si attendevano in molti, anche soppesando le parole del fondatore a contorno della pubblicazione dei dati in questione.
Elon Musk, dal canto suo, non si è limitato a questo, ma ha deciso di dare luogo ancora una volta agli effetti speciali che lo hanno reso famoso. Di fronte al giudizio rilasciato da Wikipedia, che ha definito catastrofico il dato sugli utili del terzo trimestre, ha infatti offerto un miliardo di dollari pur di poterla ribattezzare “Dickipedia”, che non osiamo tradurre in italiano, per ovvi motivi.
La sua intemperanza verbale è avvenuta nel mezzo di una discussione sulla richiesta di donazioni da parte della famosa enciclopedia online. Enciclopedia che, peraltro, ormai da tempo è sotto accusa per una certa tendenza a privilegiare una determinata visione di vita, società e politica. Una visione la quale, per inciso, non sembra essere la stessa patrocinata dal miliardario di origini sudafricane.