Il Robotaxi di Tesla è incentrato su un semplice concetto: fare di più con meno. Che, però, nel caso della produzione può costituire una vera e propria rivoluzione. Riuscire a eliminare parti di un veicolo, infatti, va a tradursi in costi minori, con ovvi ritorni a livello di prezzi. Una questione che per l’automotive mondiale si sta rivelando sempre più decisiva, anche a causa di normative che non favoriscono di certo i modelli più economici. E il poter costruire una vettura con un numero minore di componenti, potrebbe rivelarsi un vero asso nella manica per il Robotaxi della casa californiana.
Tesla, il Robotaxi presenta la metà dei componenti di una Model 3
Ridurre i costi di produzione è ormai un vero e proprio mantra per chi produce auto. Si tratta infatti della via migliore per riuscire a reggere in un mercato globale che è sempre più competitivo. E proprio a questo mantra sembra essersi ispirato il Robotaxi di Tesla, che per riuscire nell’intento ha tagliato non solo i posti di guida, ma anche i componenti necessari per la sua creazione.
La casa fondata di Elon Musk sembra in effetti avere compreso l’importanza di riuscire ad eliminare tutto ciò che è superfluo. Un assunto il quale è stato esplicitato nella prima tappa prevista per la presentazione pubblica del suo veicolo autonomo progettato con il preciso obiettivo di operare alla stregua di un taxi, ma senza conducente.
L’evento si è svolto presso il suo showroom principale, posizionato a Santana Row, nella città californiana di San Jose. Una manifestazione che si è rivelata estremamente interessante, in particolare grazie alla conversazione che ha visto impegnato l’ingegnere principale del progetto. È stato proprio lui a rivelare che la squadra affidata alle sue cure è riuscita a ridurre il numero di parti nel prototipo Cybercab ad appena la metà di quelle che si trovano nella versione di produzione dell’attuale Tesla Model 3. Queste le parole rilasciate, al proposito: “Due posti aprono molte opportunità dal punto di vista aerodinamico. Significa anche che abbiamo ridotto notevolmente il numero di componenti del Cybercab. Consegneremo un’auto che ha circa la metà dei componenti della Model 3 odierna”.
Come si è arrivati al risultato finale
Naturalmente, il compito degli ingegneri di Tesla è stato facilitato dall’eliminazione di volante e pedali, non più necessari stante l’assenza di conducente. Ad essi si sono poi aggiunte altre sottrazioni preziose, quelle relative all’intero gruppo dei sedili posteriori e delle due portiere per i loro passeggeri.
Se queste sono le modifiche più evidenti, ce ne sono però altre non meno significative, anche se tali da interessare componenti meno visibili, in ordine di ampiezza. In tale ambito rientrano ad esempio molti interruttori fisici, considerato che ne sono rimasti appena tre: due posizionati sulla console centrale, cui spetta il compito di occuparsi di finestrini e portiere, e uno per la luce di cortesia.
Mentre non è stato naturalmente rimosso il tetto, che stavolta, però, è stato prodotto in metallo, anziché in vetro. Quando alcuni utenti di X, che partecipavano all’evento collegati online, hanno fatto notare che questa versione potrebbe essere più economica, oltre che più facile da disimballare, un ingegnere di Tesla ha rivelato un particolare a suo vantaggio: è anche più silenzioso.
Un altro utente del social di Elon Musk ha poi aggiunto un ulteriore dettaglio, quello relativo al fatto che la struttura della carrozzeria del Robotaxi conterebbe su appena 80 parti, rispetto alle 200 dell’attuale Model Y. Cui deve essere aggiunto il fatto che supporterebbe esclusivamente la ricarica wireless. Uno sull’altro, questi dettagli concorrono a fare del minimalismo, anche produttivo, il concetto base del veicolo. Teso a conseguire un’efficienza basata non solo sul consumo energetico, ma anche sul concetto di pulizia, non disgiunto dall’affidabilità.