SAE International, associazione che riunisce ingegneri automobilistici, definirà gli standard per l’utilizzo del sistema di ricarica NACS. Lo ha comunicato lo stesso gruppo in una nota ufficiale, dove si illustra, con una buona dovizia di particolari, le conseguenze delle manovre. Prima di entrare nel merito della questione, i portavoce intendono, però, sottolineare come non intenda promuovere la tecnologia della Casa texana, bensì permettere ai conducenti di assumere la loro scelta in totale libertà. Nella fattispecie, grazie agli standard definiti dall’organizzazione i clienti di quelle Case che hanno stipulato degli accordi in merito ai Supercharger di Tesla avranno piena copertura.
Tesla, il suo NACS fa scuola nel mondo della ricarica
Sarà concessa loro l’effettiva possibilità di usufruire degli impianti del Costruttore fondato e diretto da Elon Musk, senza aver alcun tipo di problema. Nello specifico, saranno determinate le connessioni delle prese e delle stazioni di ricarica, le velocità di ricarica, l’affidabilità e la sicurezza informatica. Tutti aspetti cruciali per garantire un servizio efficiente. Così facendo, i produttori delle bev che passeranno a NACS avranno la facoltà di utilizzare, produrre o distribuire il connettore NACS sulle bev e nelle stazioni di ricarica lungo l’intero Nord America.
Le prime ad aver preso una decisione in merito sono state Ford e General Motors, in un gruppo che sta man mano crescendo. Tra le altre realtà salite sul “carro del vincitore”, salgono pure la Rivian, la Volvo e la Polestar. Quest’ultima è fresca fresca di comunicazione ufficiale, dove viene resa noto il cambio di programma. Nata da una costola di Volvo, è la seconda realtà europea ad affidarsi al sistema della Tesla per il territorio d’oltreoceano. Sebbene non siano stato forniti dettagli precisi in merito, l’adattatore dovrebbe essere messo a disposizione dal prossimo anno.
A tal proposito, quello distribuito da Tesla costa 175 dollari, una spesa accessibile per le tasche dei conducenti. Polestar non fa, del resto, modelli economici, bensì si rivolge a un pubblico dotato di buone disponibilità. Difficilmente, il costo da aggiungere costituirà fonte di disagio. Con il 2025, infine, le nuove uscite nelle concessionarie permetteranno l’allacciamento diretto presso le stazioni di rifornimento.
Nel gruppo in questione potrebbero entrare presto Stellantis e Hyundai. Entrambe le realtà hanno ammesso di ponderare l’eventualità. Nelle prossime settimane vi sarà modo di stabilire, con assoluta certezza, quali piani adotteranno entrambe le realtà. Al momento non ci sono segnali né positivi né negativi in merito. Comunque sia, nella battaglia con il sistema CCS sembra essere emerso un chiaro vincitore.