Tesla intende reagire alla crisi spendendo di più

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La casa automobilistica californiana ha deciso di aumentare gli investimenti nell’immediato futuro
Tesla Model 3

Dopo la pubblicazione della recente trimestrale riferita al terzo segmento dell’anno, in molti si erano chiesti quali fossero le intenzioni di Tesla per reagire ad una situazione non ottimale. La risposta è giunta a stretto giro di posta: la casa californiana, infatti, ha deciso di aumentare gli investimenti che erano già previsti nei piani di inizio anno.

Le risorse aggiuntive sono destinate, in particolare, ad ampliare le Gigafactory già esistenti e imprimere una decisa accelerazione sulla produzione, per quanto riguarda i volumi e i modelli. Se il precedente stanziamento si attestava tra i 7 e i 9 miliardi di dollari, ora la situazione sempre più complicata impone una riconsiderazione in tal senso.

I tassi di interesse imposti dalla FED per cercare di contrastare la fiammata dei prezzi in atto ormai da tempo, infatti, si sono tradotti in un notevole indebolimento della domanda. Un dato di fatto del resto evidenziato proprio dalla recente pubblicazione dei dati relativi al terzo trimestre dell’anno in corso. Il prima da due anni a questa parte in cui Tesla non ha evidenziato un trend di crescita.

Tesla stabilimento

Tesla: a cosa si devono le nuove spese in arrivo?

Elon Musk ha snocciolato i dati nudi e crudi nella sua conferenza a margine della pubblicazione dei dati. Ricordando peraltro come la nuova situazione imponga di frenare per un momento, in modo da non prestare il fianco ad una situazione macroeconomica che fa tremare i polsi a molte case automobilistiche. Una frenata che sta riguardando in particolare i piani messi in preventivo per la nuova gigafactory messicana, ma non solo.

Subito dopo queste dichiarazioni, però, sembra essere invece emerso un orientamento del tutto differente, teso ad affrontare il toro per le corna. In particolare, l’orientamento teso ad un rafforzamento degli investimenti dovrebbe riguardare la Tesla Model 3 e il Cybertruck, ovvero i nuovi prodotti in arrivo per la fine dell’anno.

Una decisione che rischia però di sollevare il malcontento degli azionisti. Proprio loro, infatti, di fronte ad un risultato considerato deludente per il terzo segmento annuale, hanno chiesto che invece di spendere per i nuovi prodotti lo si faccia sotto forma di pubblicità. In effetti, anche la dirigenza non ha chiuso di fronte ad una ipotesi di questo genere, tanto che Elon Musk ha affermato che alcune campagne localizzate sono già in corso. Non sembra però questa la strada da lui preferita.

I guai giudiziari di Tesla

Il momento molto particolare del mercato, va a saldarsi con una vera e propria offensiva da parte di agenzie statali preposte alla sorveglianza in tema di sicurezza degli utenti autostradali e magistratura. Ormai da tempo, infatti, la casa californiana è sotto inchiesta per gli incidenti legati al suo sistema di guida autonoma. Un fronte che potrebbe rivelarsi estremamente problematico per Tesla, anche alla luce di alcune contraddizioni di non poco conto nelle varie linee difensive adottate.

Altra vicenda che sembra destinata a provocare non pochi fastidi all’azienda è poi quella relativa all’inchiesta avviata dalla Procura federale di Manhattan, sull’utilizzo di fondi segreti per la costruzione di una casa in Texas destinata proprio all’uomo più ricco del mondo. La questione è peraltro sotto la lente d’ingrandimento della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, che dal canto suo ha stabilito l’obbligatorietà di:

  • divulgare le transazioni superiori ai 120mila dollari, nel caso in cui un funzionario esecutivo eserciti un interesse materiale;
  • mettere a conoscenza gli investitori le operazioni in cui la cifra impiegata per procurare vantaggi o benefici personali oltrepassi i 10mila dollari.

Musk non è certo il primo messo sotto torchio dalla SEC. Ad esempio, tra gli amministratori delegati e gli alti funzionari di aziende quotate in borsa, spicca la situazione di Hilton Worldwide. Ove il comportamento di Tesla non risultasse appropriato, il Progetto 42, questo il nome dato all’operazione tesa a costruire un palazzo di vetro nei pressi del quartier generale di Austin, andrebbe a fargli compagnia.

Tesla stabilimento

Musk e autorità di controllo: i precedenti

Quella tra Elon Musk e le autorità di controllo, a partire dalla SEC, è una lunga storia, non proprio d’amore. Basti pensare che già nel 2018 l’uomo più ricco del mondo si è ritrovato in una situazione abbastanza scomoda, causata dai tweet con cui il fondatore di Tesla aveva preannunciato l’intenzione di privatizzare la casa.

Secondo l’autorità guidata da Gary Gensler, questo messaggio rappresentava una decisa violazione della legge federale sui titoli. La questione si è poi risolta, ma non del tutto, con una sanzione pari a 20 milioni di dollari nei confronti di Tesla e Musk. Da quel momento, però, secondo il miliardario di origini sudafricane, la SEC chiede periodicamente notizie su Tesla, ritenendo con tutta evidenza di doverne sorvegliare le mosse.

A quel primo attrito ne sono poi seguiti altri, anche se limitati ai comportamenti di Musk in relazione ad altri ambiti, come X e criptovalute. La china intrapresa, però, non sembra la più indicata per una distensione dei rapporti tra le parti in causa.

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