Tesla, la GigaFactory in Italia non è utopia: ecco perché

Ippolito V
Elon Musk

Non succede, ma se succede… Negli scorsi giorni il numero uno della Tesla, Elon Musk, ha incontrato con il Governo, rappresentato dalla premier Giorgia Meloni e dal suo secondo Antonio Tajani. L’appuntamento è servito alle parti per esporre i propri obiettivi e valutare la possibile edificazione di uno stabilimento della Casa automobilistica lungo lo Stivale. Con il meeting l’esecutivo della penisola ha cercato di persuadere il tycoon sudafricano a puntare proprio sull’Italia.

Perché la Tesla potrebbe costruire la GigaFactory

Come scrive il Corriere della Sera, in cima alle priorità figurano Francia e Spagna. Ma nemmeno la candidatura del tricolore è da escludere a priori. Ciò poiché i nostri connazionali hanno dimostrato a più riprese di saperci fare nella costruzione di vetture. La storia parla da sé e ancora oggi alcune delle principali realtà operano qui.

Dal lusso (dove la Motor Valley è un’eccellenza ammirata in tutto il mondo) ai marchi specializzati nei volumi, dalla Fiat alla giovane DR, tante eccellenze portano avanti la tradizione. Non meno significativo l’impegno nel settore appena sotto il puro lusso, con l’Alfa Romeo che ambisce a rilanciarsi su scala planetaria. Ciò permetterebbe a Tesla di attingere da professionisti di talento.

Tesla

Che poi il Costruttore californiano ha già un’alta considerazione delle aziende italiane. Ad esempio, ha a lungo collaborato con Comau, tra le realtà di maggior blasone nell’ambito della robotica. Inoltre, continua ancora oggi il sodalizio con Idra Group, alla quale commissiona la realizzazione di macchinari speciali. Ora l’apertura manifestata dalla classe politica invita ulteriormente a sognare. Nell’articolo pubblicato tra le pagine del quotidiano di via Solferino, Andrea Stroppa racconta di essere stato contattato da un paio di fabbriche per mettersi in contatto con la società americana. Avrebbero, infatti, intenzione di mettere a disposizione le rispettive strutture.

Tira una buona aria, insomma, e in tanti si stanno muovendo per consentire a un grande progetto di prendere piede. Che poi non sarà un gioco da ragazzi è assodato. Difatti, l’Italia non parte favorita nella corsa alla GigaFactory, la seconda dopo quella già edificata a Berlino, reduce dal record produttivo di 4 mila unità. Il proposito della Tesla è di prendersi pure il Vecchio Continente e consolidare la sua presenza aiuterebbe a recitare un ruolo da protagonista. Nella prospettiva dell’occupazione, ciò significherebbe creare decine di migliaia di posti di lavoro e non solo. Il suo eventuale approdo richiamerebbe altre realtà incentrate sulla fabbricazione delle bev, il cui ruolo sarà sempre maggiore nel corso dei prossimi anni.

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