Tesla: la Model 2 creerà migliaia di posti di lavoro a Berlino

Ippolito V
Nonostante le proteste degli ambientalisti per il disboscamento di 100 ettari a Berlino, Tesla punta a creare 2.000 nuovi posti di lavoro
Tesla Model 2 render

Elon Musk non getta la spugna. Nonostante le continue proteste degli ambientalisti, l’amministratore delegato di Tesla ha annunciato l’ampliamento della Giga Berlin, che raddoppierà la sua superficie di 170 ettari.

Quando il tycoon sudafricano si mette un obiettivo in testa, state pur certi che farà tutto quanto è in suo potere per realizzarlo. Le mire relative allo stabilimento tedesco dipendono dalla volontà di costruirci due modelli cruciali, il primo dei quali rappresentato dalla Tesla Model 2, una BEV elettrica economica destinata al mercato europeo. Come da egli stesso dichiarato, sarà rivoluzionaria.

Tesla Model 2: via libera all’ampliamento della Giga Berlin, 2.000 nuovi posti di lavoro

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Lo doveva essere (e forse lo è stato) anche il Cybertruck, l’avveniristico pick-up presentato nel 2019 e consegnato solo da fine 2023. Ma i motivi cambiano: in tal caso, infatti, il punto di forza risiede nel prezzo, intorno ai 25.000 euro. Pochi per una full electric, almeno nell’emisfero occidentale. Meno fanno soltanto pochissime compagnie, in primis Dacia con la Spring, giunta al secondo capitolo della propria storia. Seguono la Renault Twingo e la rivale Citroen e-C3. Tuttavia, ciascuna di esse è semplice nella formulazione, mentre la Tesla Model 2 vanterà un software di grido.

Il nome non è ancora ufficiale, e ne sapremo di più soltanto col tempo, all’avvicinarsi dell’uscita in commercio. Stando alle recenti indiscrezioni vedrà la luce nella capitale tedesca a partire dal 2026, un anno dopo l’avvio in quel di Austin, in Texas. Costituirà la soluzione d’accesso alla famiglia della compagnie, e annovererà un software in linea con le sorelle di classe superiore. Il sentiero appare tracciato e numerosi indizi inducono a credere che sarà un successo straordinario. Mediante l’ampliamento, garantirà costi low-cost, tempi di consegna più rapidi e nuovi posti di lavoro.

Eppure, c’è una parte della popolazione locale dissidente. Nello specifico, gli ambientalisti hanno più di qualcosa da appuntare al celebre produttore di BEV. Per esprimere tutto il loro dissenso, gli ecologisti hanno organizzato delle pacifiche manifestazioni. E, di recente, dei facinorosi hanno appiccato un incendio doloso, costato diversi giorni di stop, reo di scaturire la furia di Musk, pronto a definire gli autori del gesto degli “stupidi”, poiché contrastano l’avvento dell’energia verde.

Tesla

Seppur si dissocino dalla tesi dell’imprenditore, data la volontà di disboscare 100 ettari di terreno, le anime green criticano pure la presa di posizione violenta avuta dai contestatori. Dietro l’iniziativa vi sarebbe la mano dell’organizzazione Vulkan, un gruppo segreto di sovversivi che dal 2011 prende di mira le aziende ree, a suo avviso, di inasprire la crisi del Pianeta.

Negli scorsi giorni, Elon Musk ha raggiunto il complesso senza preavviso: un modo per ringraziare e incoraggiare la manodopera, rimasta vicina in un frangente molto delicato.

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