Il colpo di sonno, un fenomeno estremamente insidioso e troppo spesso sottovalutato. Addormentarsi alla guida di un veicolo, infatti, può condurre al verificarsi di situazioni di grande pericolo, non solo per sé stessi, ma anche per gli altri. Aprendo inoltre le porte a guai giudiziari di non poco conto, derivanti dal fatto che è lo stesso Codice della Strada ad affermare che il conducente che provoca un incidente per via di un colpo di sonno è responsabile dei danni.
Un caso di questo genere si è di recente verificato in South Carolina. Se ne è parlato molto non solo per il lieto fine, ma anche per le modalità della vicenda. In particolare per il modo in cui la polizia stradale è riuscita ad evitare che un colpo di sono si tramutasse nell’ennesima tragedia. Andiamo quindi a vedere cosa è realmente accaduto.
Colpo di sonno, in South Carolina la polizia stradale evita la tragedia
La vicenda di cui andiamo ad occuparci si è verificata in South Carolina e ha avuto come protagonista una Tesla Model 3 semi automatica. Il suo conducente, infatti, si è addormentato al volante del veicolo e si è risvegliato soltanto dopo un arco di tempo prolungato, con una sorpresa probabilmente sgradita. Il suo automezzo, infatti, era praticamente accerchiato da diversi agenti di polizia.
Gli agenti di polizia in questione, sono quelli che erano riusciti a fermare la sua Tesla prima che potesse provocare un incidente. Per farlo hanno adottato un metodo che sembra mutuato da Chicago P.D. o da una delle tante fiction che si occupano delle più varie vicende criminali.
Cosa era successo, per provocare tanto trambusto? Molto semplicemente che il conducente, identificato come Michael Goodman, era stato preda del canonico colpo di sonno. Qualcuno, per fortuna, si è accorto di quanto stava accadendo e della potenziale pericolosità di quanto si andava configurando. E ha provveduto ad inoltrare una chiamata agli ufficiali del Wilson’s Mills PD.
Erano le 16 circa di sabato e le forze di polizia non hanno esitato ad attivarsi per cercare di ricondurre alla normalità una situazione che stava con tutta evidenza sfuggendo di mano. Quando sono intervenute, si sono trovate di fronte ad una situazione critica. Una Tesla Model 3 stava infatti percorrendo la US Highway 70 con il conducente privo di sensi.
Come fermare una Tesla con conducente addormentato? Il modo c’è
A questo punto, gli agenti intervenuti hanno cercato di svegliare il conducente, senza però riuscirci. Nulla da fare, infatti, neanche con l’utilizzo di sirene e luci. La domanda su cosa fare ha iniziato a circolare, senza però riuscire a dare risposte in grado di ovviare la situazione, che stava diventando sempre più pericolosa. Almeno sino a quando non hanno deciso di posizionare le proprie volanti di fronte alla Tesla.
Una decisione che ha finalmente sortito l’effetto sperato. La Model 3, infatti, ha attivato i sensori dell’Autopilot, obbligando la vettura alla fermata. A ricostruire le convulse fasi dell’intervento è stata CBS17, che ha poi resocontato il risveglio dell’interessato. Compreso lo stupore relativo alla presenza dei poliziotti, che non deve essere stata molto gradita.
Dopo l’esecuzione di un test di sobrietà in loco, gli agenti hanno infatti proseguito le procedure di rito con una perquisizione del veicolo. Una ispezione che è culminata nel rinvenimento di decine di scatole di sigarette elettroniche. Che, però, non erano i soliti articoli da supermercato. Al loro interno, infatti, contenevano THC, MDMA e metanfetamine.
Una vicenda a lieto fine? Non per il conducente
Naturalmente per gli agenti è stata una semplice formalità procedere alle accuse collegate alla detenzione di tali sostanza stupefacenti. Ora, infatti, Goodman si trova a dover affrontare una sfilza di accuse gravi. A quelle collegate all’utilizzo e allo spaccio di MDMA e metanfetamina, si vanno infatti ad aggiungere quelle relative alla guida spericolata, al possesso di marijuana e alla mancata osservanza delle luci di emergenza.
Per poter essere liberato e restare a piede libero in attesa del processo, l’uomo ha dovuto versare una cauzione garantita pari a 50mila dollari. Gli consentirà di evitare la detenzione all’interno del Johnston County Detention Center fino alla prossima udienza in tribunale.
Naturalmente, di fronte ad un lieto fine, almeno per la collettività, sarà meglio non porsi la domanda relativa alla reazione di Goodman di fronte all’evidente utilità dimostrata dall’Autopilot in questa occasione. Considerato il suo stato di alterazione, si potrebbe scoprire che ha anche maledetto la sua Tesla per essersi accostata, tenendolo al sicuro da possibili incidenti.