La rete di stazioni di ricarica Tesla ha rivoluzionato il concetto di rifornimento per auto elettriche, diventando un punto cardine nel settore. In segno di gratitudine verso la clientela, che ne ha decretato il successo su scala mondiale, la compagnia texana ha comunicato l’apertura gratuita delle proprie stazioni di ricarica fino al 6 gennaio.
Tesla, ricarica ai Supercharger gratis fino al 6 gennaio
Sulle infrastrutture di ricarica continuano a tenere banco parecchie discussioni. In particolare, gli oppositori della transizione ecologica imputano la lentezza del processo. Un’osservazione basata su principi reali, toccabili con mano, giacché il divario rispetto alle proposte endotermiche rimane parecchio ampio. D’altro canto, le realtà più lanciate in questa alimentazione hanno ridotto significativamente le attese. Con oltre 50 mila stazioni Supercharger presenti in tutto il mondo, Tesla assicura una capacità di ricarica fino a 250 kW, per un’autonomia di oltre 275 km in appena un quarto d’ora. Inoltre, lo standard NACS da lei promosso permetterà agli utenti di brand rivali di avvalersene entro il 2025. Ciò malgrado l’amministrazione Biden abbia tentato in ogni modo di far prevalere il sistema CCS, di comune adozione in Europa.
A voler pensare male, è forse questa la ragione dietro alla decisione della compagnia di escludere Stati Uniti e Canada nella sua ultima iniziativa. L’esborso da mettere in preventivo avrebbe, infatti, seriamente rischiato di costare un patrimonio oltreoceano, mentre nel Vecchio Continente il discorso cambia. In un gesto di generosità temporanea, i guidatori di Paesi come Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Danimarca, Svezia e Norvegia godranno di ricariche gratuite fino al 6 gennaio. Per accedervi è sufficiente registrarsi all’applicazione di Tesla. Tra le defezioni, fa clamore soprattutto l’assenza del Portogallo. A ogni modo, la promozione rimane parecchio interessante, date le solite tariffe elevate. Per poco meno di una settimana, il costo sarà pari a zero.
Il produttore ha fatto recentemente discutere. Tutto a causa di un report, dove le viene imputato di essersi rifiutata di riparare gratuitamente le vetture che necessitavano di assistenza. Nonostante gli oltre 120 mila difetti riscontrati ai bracci delle sospensioni, in 31 mila casi l’azienda avrebbe risposto picche, anche se buona parte dei veicoli segnalerebbe un basso chilometraggio. Oltre a ciò, sarebbero stati riscontrati delle lacune ai piantoni dello sterzo e ai semiassi. Mentre i portavoce liquidano la questione come una fake news, l’NHTSA, ente adibito a vigilare sulla sicurezza stradale negli USA, ha fin qui evitato di rilasciare dichiarazioni.