Tesla: licenziamenti di massa e rabbia tra i dipendenti. Ecco come Elon Musk ha chiuso i rapporti

Gloria Fiocchi Autore
Elon Musk taglia i costi, ma le modalità fredde e impersonali dei licenziamenti scatenano la rabbia dei lavoratori.
Tesla dipendenti - licenziamento

Migliaia di dipendenti in tutto il mondo sono stati licenziati da Tesla, creando malcontento e incertezza per il futuro. La freddezza con cui l’azienda ha comunicato i licenziamenti, con modalità impersonali, ha alimentato la rabbia dei lavoratori, già provati dalla situazione economica.

Tesla licenzia migliaia di dipendenti: preoccupazione per ingegneri con Visto H-1B

Come ben noto, ultimamente Tesla ha fatto grande scalpore per i numerosi licenziamenti che hanno preso di mira migliaia di dipendenti in tutto il mondo. Tra questi, un noto ingegnere di Mumbai, il quale ha espresso tutto il suo dolore e il suo rammarico attraverso la rete sociale. Questa mossa del grande costruttore, che riguarda oltre il 10% della forza lavoro globale dell’azienda, ha suscitato parecchio scalpore e preoccupazione, in modo particolare tra i lavoratori stranieri con visti temporanei.

Come confermato da Tesla stessa, i licenziamenti sono stati messi in atto per provare a contrastare una serie di fattori economici sfavorevoli. Il primo fattore sembra essere il calo delle vendite. L’azienda ha infatti registrato un forte rallentamento delle vendite negli ultimi mesi, soprattutto in Cina, che fino ad ora ha rappresentato uno dei suoi mercati chiave. Altro motivo sarebbe quella della sempre maggiore concorrenza. Il settore automobilistico è sempre più spietato e competitivo, con nuove aziende che entrano nel mercato e quelle già presenti che lanciano nuovi modelli a prezzi sempre più bassi. Allo stesso tempo, anche l’aumento dei tassi d’interesse ha giocato a sfavore, dato che la sua impennata ha reso più oneroso per i consumatori l’acquisto di auto, soprattutto con finanziamenti.

I licenziamenti hanno avuto un impatto significativo sugli ingegneri di Tesla, in particolare su quelli in possesso del visto H-1B. Questi permessi temporanei, danno la grande possibilità ai lavoratori stranieri con determinate competenze specialistiche di lavorare negli Stati Uniti. Però, esso richiede anche che il loro datore di lavoro li sponsorizzi e che trovino un nuovo impiego entro 60 giorni se vengono licenziati. In caso contrario, l’obbligo è quello di uscire dal paese. 

L’ingegnere di Mumbai, del quale abbiamo accennato qualche riga sopra, era anch’egli in possesso di un visto H-1B. Ora, dopo quasi sei anni in azienda, la dura decisione di Elon Musk ha causato grande frustrazione e dolore per il suo futuro. L’ex dipendente ha reso noto di essersi impegnato con corpo anima per la possibilità che gli era stata offerta, lavorando spesso anche di notte. In questo momento, si trova nella posizione di dover affrontare la difficile sfida di trovare un nuovo lavoro – entro due mesi – per evitare di dover tornare in India e abbandonare così il suo sogno americano.

Elon Musk

La fredda modalità di licenziamento di Tesla: rabbia e delusione per i (ex) dipendenti

I lavoratori che sono stati licenziati da Tesla hanno espresso tanta delusione e rabbia per la gestione e la modalità dei licenziamenti da parte dell’azienda. Ciò che viene fortemente criticato è la mancanza di un preavviso sufficiente per poter gestire al meglio la situazione. Anche la comunicazione fredda e la brusca revoca dell’accesso ai sistemi e alle strutture aziendali hanno suscitato particolare scalpore.

Ma siete a conoscenza della modalità di licenziamento di Tesla? Come ben sappiamo, il colosso americano, è solito utilizzare la tecnologia in ogni campo del proprio lavoro. Pertanto, senza alcun confronto personale con i diretti interessati, è stato inviato un semplice messaggio di posta elettronica per la chiusura dei rapporti. Ma non è tutto: ciò che ha generato molte polemiche è stato il tono freddo e impersonale (quasi ‘robotico’) utilizzato da Elon Musk. Infatti, il corpo del messaggio inizia con un generico “Ciao dipendente” – e prosegue citando lo sforzo globale di ridurre i costi aziendali come alibi per i licenziamenti. Un mix di azioni che ha creato forte delusione tra le persone colpite da questo evento, le quali avrebbero per lo meno gradito un saluto personalizzato e una spiegazione dettagliata sui motivi del licenziamento. Insomma, forse solo un pò di empatia in più.

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