È forte la curiosità di scoprire cosa ne sarà della Tesla Model 2, un modello di cui spesso si è parlato in passato e destinato a invadere le concessionarie fra pochi anno. Nello specifico, la proposta vedrà probabilmente la luce nel 2025, anno entro cui vedrà la luce.
Con netto anticipo rispetto alla concorrenza, la Tesla ha puntato sulle vetture elettriche, rendendole la propria specialità. Nel corso della sua storia ha saputo imporsi sempre più ovunque nel mondo, attraverso un modo inedito di concepire la mobilità. Fino ad allora non sembravano esserci i presupposti per tenere il passo delle vetture a combustione interna. Ecco perché è stata una sorpresa constatare quanto la Casa californiana ne abbia riconosciuto con somma anticipo le potenzialità.
Senza “perdere tempo” con le proposte endotermiche, la compagnia di Elon Musk ha puntato direttamente sulle bev, venendo ricompensata dell’atto di fede compiuto. Il marchio è cresciuto sensibilmente e oggi le future new entry della compagnia vengono accompagnate da profonda curiosità. Ma cosa ci aspetta con la Tesla Model 2025? In tanti se lo chiedono, ottenendo poche risposte. Difatti, il brand è stato finora poco prodigo di dettagli e, di conseguenza, i contorni del progetto appaiono abbastanza nebulosi.
Comunque, non è nemmeno il necessario di darsi per vinti, in quanto del materiale è trapelato. Intanto, è certa la volontà di competere ad armi pari con nomi del calibro di Volkswagen. La qualità progettuale sarà di buon livello, soddisfacendo le elevate pretese del pubblico di riferimento. Ecco allora quali sono le indiscrezioni trapelate in merito alla vettura.
Nel corso dei paragrafi andremo ad analizzarne le caratteristiche, tra le certezze e le voci. Anzitutto, passeremo in rassegna gli esterni, perché l’occhio vuole la sua parte ed è ferma intenzione dei designer quella di trasmettere delle forti emozioni. In seconda battuta, proveremo a immaginare i tratti peculiari dell’abitacolo, inteso sia in termini di dotazioni a bordo sia di spaziosità. Per concludere, ci soffermeremo sulla gamma motori e, sulla base delle speculazioni trapelate, tenteremo di ricostruire un ipotetico prezzo di listino.
Tesla Model 2: esterni
I produttori europei di bev hanno predicato la massima calma, fino al punto in cui in campo non è scesa la cinese BYD. Un evento spartiacque, capace di mettere in discussione le certezze fin lì solide dei player della filiera. La giovane realtà sta riuscendo a conquistare sempre più visibilità e il tutto a velocità siderale. Il merito è principalmente da ascrivere alla Dolphin, capace di coniugare qualità e prezzo in un sol colpo. Nonostante disponga di eccellenti credenziali, ha trovato la chiave per tenere sotto controllo le uscite e, di conseguenza, adottare una politica commerciale aggressiva. Sul conto delle bev diverse storiche potenze sostengono che è impossibile renderle accessibili tanto quanto le termiche. Ma l’esempio della Dolphin pare smentire la tesi portata avanti dai capitani d’industria. Di sicuro, non è una missione facile, trattandosi di una tecnologia inedita. Eppure, vi sarebbero i margini per riuscire nel compito.
A ogni modo, non ne sarà granché infastidita la Tesla Model 2. Ciò poiché il colosso di Palo Alto ha attuato una decisa sforbiciata ai prezzi. Le manovre prendono le distanze dai diretti competitor e i risultati sono già arrivati. Basti pensare che la Model Y si è rivelata, nel primo trimestre del 2023, la prima bev della storia a diventare la best seller in assoluto. Il fatto che a infrangere il tabù sia stata Tesla non sorprendere.
Al di là delle condizioni low cost, gli uomini hanno dimostrato capacità ai massimi livelli nella progettazione delle bev. Del resto, il suo approccio è verticale fin dal principio e gli anni di esperienza sul campo si notano fino in fondo. Giusto qualche settimana hanno tenuto una nuova edizione del suo masterplan, confermando tre new entry previste nei prossimi anni, tra cui la Tesla Model 2, una compatta illustrata con dettami più da crossover che da suv.
Dotata di un’altezza di poco superiore a quella di una compatta “vecchia scuola”, farà della silhouette slanciata una prerogativa. Senza scendere a patti con l’armonia della forma, conferirà un fascino quasi da sportiva al posteriore, con la linea del tetto destinata a scorrere velocemente. Lo segnalano i bozzetti portati all’attenzione degli appassionati e degli addetti ai lavori.
Gli interni
Nell’abitacolo la Tesla Model 2 prenderà spunto dalle sorelle maggiori. Dunque, si caratterizzerà mediante un allestimento molto sofisticato, dove, oltre alle innovazioni apportate in massa nel settore, troveranno spazio delle innovazioni del Costruttore. Immaginare il punto a cui arriverà il dipartimento informatico è oggi abbastanza complicato. I passi in avanti compiuti ad ampie falcate inducono a seguire l’evoluzione del progetto con estrema attenzione.
Un aspetto sulla quale non ci sono dubbi è il touchscreen ampio collocato sulla consolle centrale. Anche se al momento brancoliamo sempre nel campo delle speculazioni, fonti interne lo avrebbero definito una priorità irrinunciabile nella definizione della Tesla Model 2. D’altronde con quel monitor chissà di quante funzionalità si potrà disporre. Lo constatiamo già con la generazione attuale che la Tesla ha una capacità fuori dal comune di fornire un’esperienza formidabile. A ogni modo, lo stile sobrio e minimalista dell’attuale portafoglio prodotti rimarrà. Insomma, l’approccio sarà comunque pochi fronzoli e tanta sostanza. Purtroppo, una nota dolente sembra praticamente scontata.
Ci riferiamo all’Autopilot, il sistema di parziale guida autonoma sviluppato e immesso in commercio dalla Casa stessa. Difatti, gli indizi ci suggeriscono che verrà accantonato, almeno in tale occasione. Qualcuno potrebbe credere che ciò dipenda dalle vibranti polemiche, circa i presunti incidenti provocati in passato.
Tuttavia, le ragioni andrebbero ricercate altrove, più esattamente negli elevati costi da sostenere. Il sistema è particolarmente oneroso e implementarlo impedirebbe, in poche parole, di tenere sotto controllo il prezzo. Un’idea che contrasta con la volontà di prendersi il mercato, andando ad aggredire un vasto bacino di utenti. Per chi ha pretese elevate ci saranno altre soluzioni, realizzate a sua volta dall’azienda.
Rispetto al resto della gamma, la Tesla Model 2 si collocherà sul gradino inferiore della catena alimentare o, perlomeno, ci andrà vicina. Un aspetto non necessariamente negativo, sicché verranno accontentati quei conducenti desiderosi di “entrare nel club” ma in possesso di limitate disponibilità economiche.
I motori
La première mondiale della Tesla Model 2 è prevista per la metà del prossimo anno. Allora avremo finalmente una panoramica completa e dettagliata della soluzione della mobilità “low cost” dell’azienda americana. A quanto pare, in concomitanza con la presentazione verranno aperti pure gli ordini. La batteria da 53 kWh consentirà un’autonomia di 400 km circa. Inoltre, vi sarebbe posto per un secondo accumulatore, il fiore all’occhiello: dalla Model 3 verrebbe, infatti, attinto quello da 75 kWh per una percorrenza in grado di superare la soglia dei 500 km.
Il timore di “restare a piedi” (spesso espresso dai guidatori che preferiscono evitare il passaggio al full electric) viene smentito sul nascere. Siccome le performance costituiscono una delle specialità del produttore a stelle e strisce, la potenza erogata dovrebbe essere superiore rispetto alla Volkswagen ID.3 e alla Nissan Leaf. Andrà soprattutto a gareggiare con la tedesca e, per quel che concerne l’ipotetico prezzo di listino, potrebbe aggirarsi tra i 25 e i 35 mila euro.