Le indiscrezioni sono state confermate dagli stessi addetti ai lavori, il nome in codice Redwood si riferisca proprio alla nuova Tesla Model 2. La produzione sta per partire negli stabilimenti del Texas, prima di estendersi poi negli altri stati. Debutto previsto per la metà del 2025.
Il quinto modello sta per arrivare
Dopo la lunga attesa riservata al mastodontico Cybertruck, lanciato alla fine dello scorso anno, ora Tesla si dice pronta a preparare il quinto modello della sua gamma di fortunati veicoli elettrici. Stiamo parlando della Model 2. Fonti vicine al progetto affermano che Tesla ha informato i fornitori che la nuova vettura avrà il nome in codice “Redwood” e inizierà la produzione nel giugno 2025. I diretti interessati hanno descritto la vettura in questione come un crossover compatto, il che suggerisce che si tratti in realtà dell’attesissimo modello entry-level della casa. Insomma, se il nome in codice Redwood poteva dir tutto e nulla, ora abbiamo indizi sufficienti per associarlo al Model 2.
Si tratta del tanto chiacchierato modello economico, quello che non dovrebbe superare in patria i 25 mila dollari. Insomma, un crossover compatto che gli statunitensi hanno già ribattezzato baby EV. Una mossa importante, ma allo stesso tempo necessaria, visto che il patron Musk ora si trova a dover fronteggiare la concorrenza delle cinesi, in particolare di BYD, i cui numeri di vendite stanno ottenendo davvero grandi successi. In pratica, se il Model 3, con i suoi oltre 42 mila euro, risultava essere il modello economico della casa, questa Model 2 (che da noi al cambio dovrebbe costare quindi circa 22 mila euro) dovrebbe batterlo alla grande.
Tesla Model 2 per contrastare l’industria cinese
Come detto, la progettualità di Tesla ora mira a riprendersi un mercato che, con l’avvento dei competitor cinesi, rischia di sfuggirgli di mano, o quanto meno non vederlo più padrone assoluto del settore delle auto elettriche. Ma come si raggiungerà un costo così basso? La chiave sembra essere la piattaforma Tesla EV di nuova generazione che riduce drasticamente i costi di produzione. La piattaforma in questione non verrà utilizzata solo sul baby EV, ma anche su un robotaxi e sui sostituti di auto come Model 3 e Model Y. I preventivi per il progetto Redwood sono arrivati lo scorso anno dai fornitori. Per l’occasione si è suggerito che la produzione di tali veicoli arriverà a circa 10 mila unità a settimana.
Si tratta di mezzo milione di automobili all’anno, il che farebbe un’enorme differenza per la produzione complessiva dell’azienda. Nel 2023 già un incremento importante si era ottenuto in tal senso, visto che Tesla era riuscita a produrre 1,85 milioni di vetture con una crescita rispetto all’anno precedente del 35%. A tal proposito, un accenno al futuro Model 2 era arrivato dallo stesso Musk, il quale aveva dichiarato che due dei nuovi prodotti in lavorazione avrebbero generato potenzialmente 5 milioni di vendite all’anno. Forse Musk è troppo ottimista, e non ha considerato adeguatamente la concorrenza cinese, ma d’altronde sappiamo che il patron di Tesla ha i suoi motivi per pensare sempre in grande. Vedremo se anche questa volta avrà ragione.