Verità o bugia? Reale leak o semplice suggestione? Con Tesla siamo stati abituati a tutto e al contrario di tutto nel corso degli anni; perciò, l’ultima clamorosa indiscrezione vi invitiamo a prenderla in quanto tale. Ma non poteva comunque esimerci dal fornirvela, date le potenziali grosse ripercussioni sul mercato.
Le nuove LFP per la Model 3 RWD: Tesla scommette sulla chimica del futuro?
Da quando Elon Musk ha deciso di scommettere pesantemente sul Costruttore, tanti grandi obiettivi sono stati compiuti. All’inizio le vetture elettriche sembravano a tanti un miraggio, ma con il passare del tempo la situazione è cambiata, soprattutto a causa della diffusione di Tesla su scala planetaria. Mentre la Commissione Europea ha sancito il bando dei mezzi benzina e diesel nel 2035, pure gli Stati Uniti appaiono ora molto più aperti al cambiamento. E oltreoceano la Casa fa di un sol boccone le rivali: nessuna, almeno fin qui, ha saputo reggerne il paragone, nemmeno marchi del calibro di Ford o Chevrolet.
L’unica vera preoccupazione è rappresentata dalla Cina, capeggiata da BYD, vicina a superarla nel 2023 per immatricolazioni. Sebbene sia stato un avvincente testa a testa, l’azienda texana l’ha spuntata. Inoltre, la Model Y è stato il modello best seller assoluto, tenuto pure conto delle proposte endotermiche. Successi conseguiti sia grazie alle qualità iuntrinseche del veicolo sia a causa dell’aggressiva politica di prezzi. Che si è, però, ripercossa sui profitti, da cui la recente sfiducia manifestata dagli analisti di Wall Street.
Lo aveva detto il numero uno di Stellantis, Carlos Tavares: un paradigma simile a quello attuato da Tesla comporta dei grossi rischi. In particolare, rischiano di diminuire drasticamente i dividendi da spartire tra gli azionisti. Comunque, c’è chi continua a predicare fiducia nei confronti della società, perché sarebbe un investimento a lungo termine. Un carico pesante sarà rappresentato dalla Model 2, la BEV low-cost che vedrà la luce a partire dal 2025 ad Austin, in Texas (USA), e dal 2026 a Berlino, in Germania.
L’entusiasmo generato dalla Model 2 ha fatto passare un po’ in secondo piano un rumor davvero interessante, inerente alle batterie. Fonti vicine assicurano che Tesla avrebbe in mente di permettere la sostituzione degli accumulatori NCA con i più recenti LFP, cioè al ferro, litio e fosfato.
A giustificare l’operazione una serie di fattori positivi. In primis, l’autonomia, giacché le unità in questione offrono una percorrenza superiore a parità di ingombro. Inoltre, a differenza della controparte, sono ricaricabili al 100% senza problemi di usura precoce. L’aspettativa vita utile, peraltro, cresce e il costo diminuisce, e, pertanto, l’operazione di sostituzione sarebbe meno onerosa. L’unico neo va ricercato nella minore accelerazione, di poco inferiore per via del maggiore peso. Non è nemmeno chiaro se l’operazione interesserà esclusivamente gli States oppure verrà estesa all’Europa.