Il 13 marzo 2024, Elon Musk ha reso visita alla Gigafactory di Tesla a Grunheide, nella zona meridionale di Berlino. Con la distruzione di un traliccio dell’alta tensione nelle vicinanze, allo stabilimento, l’unico in Europa per la Casa texana, è toccato fermarsi.
Tesla: la Gigafactory di Berlino riparte dopo l’incendio
Tra applausi e cori, il tycoon sudafricano è stato accolto nella struttura. Sotto un tendone, mentre i lavoratori ne scandivano il nome, CEO di Tesla li ha ringraziati del loro sostegno. Senza lasciarsi sopraffare da emozioni negative, hanno creduto nella capacità di rialzarsi. Nel corso della stessa apparizione, ha portato simbolicamente in braccio e sulle spalle un bambino di cui non è stata rivelata l’identità.
Anche il direttore dello stabilimento André Thierig ha preso parola, ringraziando il personale per l’impegno mostrato e sottolineando come l’attacco incendiario sia stato alla Gigafactory, ma di essere coesi, oggi più che mai. Perché nei momenti di difficoltà vengono fuori i valori degli uomini e sono fieri di avere gente caparbia. La ripresa è stata accolta dai dipendenti con profondo entusiasmo, come ha dichiarato la presidente del consiglio di fabbrica, Michaela Schmitz, a un’emittente locale.
L’incendio doloso della scorsa settimana ha rappresentato un duro colpo per la Gigafactory di Berlino. Tuttavia, Tesla sente di avere gli strumenti e la personalità necessarie a combattere contro i disagi. Successivamente all’episodio, il gruppo estremista d sinistra Vulkan ha rivendicato la paternità dell’incendio doloso. Sin dal 2011 i membri dell’organizzazione portano avanti la campagna contro quelle realtà ritenute ree di mettere a repentaglio la salute dell’ecosistema. Delle indagini se ne sta occupando la Procura federale tedesca, competente per i reati di terrorismo.
Le violenti proteste hanno sollevato interrogativi sulla sicurezza dell’impianto. La fabbrica è statsa presa di mira in passato da atti di vandalismo e proteste da parte di ambientalisti e cittadini, preoccupati per l’impianto industriale del complesso. Un clima peggiorato quando la compagnia ha espresso la volontà di ampliare il centro. Questo perché saranno disboscati cento ettari di terreno. Non il massimo se intendi trasmettere un’immagine green.
Sulle vetture elettriche Tesla ha basato le sue fortune e certe politiche lasciano perplessi i detrattori, convinti che il tentativo sia di gettare fumo negli occhi della gente, la cui salute verrebbe messa a repentaglio. Eppure, gli ambientalisti si sono prontamente dissociati dall’incendio: l’accampamento nei pressi della struttura – hanno spiegato – non deve essere confuso con le azioni incivili.