Il materiale scottante pubblicato dalla Reuters circa la falsa autonomia delle Tesla sta dando dei grossi grattacapi alla Casa texana. Tre clienti, in California, hanno citato in giudizio la società, avviando una class action per avere falsamente sovrastimato l’autonomia stimata delle sue vetture elettriche. Nell’azione legale, i querelanti imputano alla parte avversa di violazione delle garanzie dei veicoli, nonché di aver messo in atto delle azioni di frode e concorrenza sleale. Stando sempre all’accusa, la Tesla non sarebbe riuscita a mantenere le promesse fatte al momento della presentazione e si sarebbe rifiutata di accogliere le lamentele.
Tesla denunciata per aver promesso l’impossibile sull’autonomia delle sue EV:
Casomai vi foste persi le puntate precedenti, in un accurato reportage l’agenzia di stampa ha raccontato della creazione da parte di Elon Musk di un’unità di lavoro per occuparsi dei clienti risentiti per le percorrenze, inferiori rispetto a quanto prospettato. Ciò avrebbe permesso di ridurre in misura significativa gli appuntamenti con i centri di assistenza, con un risparmio 1.000 dollari l’uno. Ma non finisce qua. Difatti, stando alle informazioni raccolte, il dipartimento informatico avrebbe sviluppato un algoritmo, in grado di manipolare la percorrenza rimasta.
A carica completata, indicherebbe un valore superiore di quello reale, mentre, una volta scesi sotto la soglia del 50 per cento, il dato visualizzato si avvicinerebbe alla capacità effettiva. In aggiunta, quando ormai le batterie di Tesla sono scariche, il sistema interno aggiungerebbe 24 km aggiuntivi fittizi. Da previsione, vista peraltro l’autorevolezza della fonte, sono scoppiate le polemiche e forse ci troviamo appena all’inizio.
I danni di immagine subiti sono notevoli, anche se la Reuters ha subito spiegato di non aver rilevato in prima persona la presenza dell’algoritmo. Le vibranti proteste della clientela in merito all’autonomia delle Tesla troverebbero, però, giustificazione, perciò lo scenario che qualche scorrettezza sia stata compiuta, al solo scopo di vendere delle unità in più, non sembra totalmente campata per aria.
Prima di esserne sicuri, serviranno, comunque, degli elementi inconfutabili. Nel recente periodo la Tesla ha registrato un gran bell’aumento di immatricolazioni, con la Model Y che si è, peraltro, rivelata l’auto più venduta in assoluto nel primo semestre del 2023. Si tratta del primo modello elettrico a fregiarsi di tale onore, il che ha riempito di soddisfazione la compagnia. I corposi sconti applicati le hanno permesso di sferrare un bel boost alle vendite, ma adesso le toccherà difendersi da accuse pesanti.