Tesla, quota 3 milioni di veicoli prodotti in California: segnali positivi?

Ippolito V
Tesla, quota 3 milioni di veicoli

Lo stabilimento Tesla di Fremont, in California, ha recentemente annunciato il traguardo di tre milioni di automobili prodotte. Il risultato rappresenta un segnale positivo rispetto a quanto accaduto nel primo trimestre. Per comprendere meglio questo traguardo, senza rimanere su un numero assoluto (che detto così non significa quasi nulla) è necessario fare qualche calcolo.

Tesla, quota 3 milioni di veicoli

Tesla ha annunciato il raggiungimento di questi tre milioni di veicoli realizzati il 17 maggio. L’auto “numero 2milioni” era stata prodotta nello stesso stabilimento solo nel dicembre 2022. Ciò significa che sono stati prodotti circa un milione di veicoli in 17 mesi, ovvero un numero di 60mila auto al mese. Il ritmo annuale si attesta a una cifra che si aggira intorno alle 700.000 unità, un dato decisamente consistente che suggerisce un miglioramento rispetto ai problemi di produzione del primo trimestre legati al Model 3 aggiornato.

Tesla, quota 3 milioni di veicoli

Gli investitori, però, non hanno molto per cui entusiasmarsi. Lo sappiamo, è un “classico intramontabile”: produzione e vendite non sempre coincidono. Tesla ha prodotto circa 433.000 veicoli nel primo trimestre, ma ne ha consegnati appena 387.000 ai clienti. Il secondo trimestre di quest’anno, comunque, secondo le previsioni accreditate, vedrà un leggero calo delle consegne rispetto al secondo trimestre del 2023.

Nel frattempo, nelle ultime settimane, le azioni Tesla sono aumentate del 2% grazie agli incentivi sull’acquisto della Model Y. Inoltre, Tesla ha introdotto una versione Long Range e a trazione posteriore della Model Y, con un’autonomia di circa 500 chilometri per carica. Prima dell’aggiornamento, la Model Y a trazione posteriore offriva un’autonomia di circa 400 chilometri, quasi allo stesso prezzo.

Tesla, quota 3 milioni di veicoli

Allargando lo sguardo sulla Borsa, quest’anno, le azioni Tesla sono scese del 29%, ma sono aumentate di circa il 25% rispetto al minimo di chiusura delle 52 settimane raggiunto il 22 aprile, proprio un giorno prima che la società comunicasse gli utili del primo trimestre.

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