Il percorso del Tesla Cybertruck dal suo arrivo è stato tutt’altro che lineare e privo di lamentele e problemi da correggere. Quella dell’azienda americana è un’altalena infernale tra novità interessanti su tecnologie innovative e richiami e ritiri dal mercato. Questa settimana, mentre alcuni possessori del Cybertruck hanno ottenuto l’accesso alle funzionalità di guida semi-autonoma FSD, è emerso un nuovo richiamo che riguarda la visibilità posteriore. Il problema coinvolgerebbe circa 27mila veicoli.
La National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) ha segnalato che il display relativo alla telecamera posteriore del Cybertruck può rimanere inattivo fino a 8 secondi dopo l’inserimento della retromarcia. Gli standard federali permettono un massimo di 2 secondi di ritardo. D’altronde, con persone che possono risultare anche “troppo impazienti”, si potrebbe non aspettare e agire senza controllare la camera posteriore, con incidenti potenzialmente fatali.
Come accaduto diverse volte, Tesla risolverà il problema senza costi per i proprietari tramite un aggiornamento software. Questo rappresenta il quinto richiamo ufficiale da quando il Cybertruck è stato lanciato lo scorso anno. I richiami precedenti hanno riguardato il tergicristallo unico, un elemento in plastica che si staccava dal bordo del veicolo, un pedale dell’acceleratore che poteva incastrarsi e spie di avvertimento con lettere troppo piccole per essere lette facilmente.
Nonostante non siano stati segnalati incidenti o feriti legati a questi problemi, emerge una costante scoperta di piccoli difetti nei veicoli Tesla. I fan della casa automobilistica minimizzeranno questi inconvenienti, considerandoli poco rilevanti. Per un veicolo che è stato presentato come quasi indistruttibile, però, questi dettagli non passano inosservati, soprattutto considerato il prezzo.
È comprensibile che una nuova auto possa presentare problemi nel primo anno di produzione (anche colossi come Toyota non ne sono stati esenti), ma quando si tratta di questioni di sicurezza, non c’è spazio per errori, anche se risolvibili con un semplice aggiornamento software. Non si tratta mai di problemi da sottovalutare, anzi, la loro pericolosità non può essere ignorata. Proprio in un’azienda che punta a rendere le auto autonome, queste criticità diventano ancora più rilevanti.