Elon Musk non è uno che perdona facilmente i torti subiti. Il numero uno della Tesla ha deciso di cancellare la candidatura di Valencia dalle potenziali sede della seconda factory nel Vecchio Continente, dopo la fuga di notizie delle ultime ore. Il numero uno della Casa texana ha accolto la fuoriuscita dei rumor andando su tutte le furie e ha, dunque, assunto dei provvedimenti. Tra le possibili destinazioni, quella della città avanzata pareva la proposta favorita. Difatti, i negoziati tra le parti si trovavano in una fase avanzata e avevano, a tal proposito, sottoscritto un accordo di riservatezza.
Tesla annulla il progetto di Valencia. Musk: “Non tollero le fughe di notizie”
Stando ai piani iniziali, il Costruttore specializzato nella produzione di auto elettriche avrebbe destinato un investimento da 4,5 miliardi euro. Ora, però, lo scenario naufraga, in maniera definitiva. Non è la prima volta che Musk applica una politica di tolleranza zero nei confronti di chi viene meno ai patti. Era determinato a tenere celato l’andamento dei negoziati, fino all’annuncio ufficiale. Ed è rimasto, pertanto, parecchio scottato quando qualche “gola profonda” ha fatto la soffiata agli organi di informazione.
Un comportamento del genere era stata attuato dall’imprenditore pure nelle discussioni con Twitter. Alcuni comportamenti assunti dalla dirigenza del popolare social network lo avevano irritato al punto da averlo momentaneamente spinto a ritirare l’offerta. Allora tornò sui propri passi, ma il ventaglio di opzioni rende abbastanza improbabile un ripensamento in tale occasione. Quanto accaduto rientrerebbe in una serie di sgarbi tra i partiti politici.
Successivamente alla sconfitta di Ximo Puig al comando della Generalitat, la Psoe avrebbe stabilito di riservargli una serie di sgarbi. Inoltre, avrebbe pesato il disinteresse del premier Pedro Sánchez, coinvolto nella campagna elettorale, a cui ha dedicato le sue energie, e si sarebbe disinteressato dei confronti con Musk. Inoltre, l’esito delle amministrative ha condotto il numero uno del Governo a riflettere sulle prossime mosse. L’imperante incertezza sulle prospettive dei programmi varati dalla penisola iberica in favore del passaggio della mobilità elettrica avrebbe ostacolato il raggiungimento di un’intesa.
Con l’eliminazione di Valencia dalla lista, assume più forza la proposta italiana di accogliere il complesso di Tesla. Nelle scorse settimane il Governo, rappresentato dal presidente del consiglio Giorgia Meloni e dal vicepremier Antonio Tajani, si è riunito attorno a un tavolo con Musk. In quell’occasione gli aveva manifestato interesse all’edificazione di un impianto, potenzialmente capace di creare decine di migliaia di posti di lavori, pure attraverso l’indotto.