Tesla rivede al rialzo i licenziamenti: a rischio 28.000 dipendenti

Francesco Armenio Autore Automotive
Tesla potrebbe tagliare più posti di lavoro del previsto e, secondo alcune indiscrezioni, sarebbero a rischio 28.000 dipendenti.

Lo scorso mese Elon Musk aveva inviato una lettera ai dipendenti dove annunciava licenziamenti che avrebbero interessato il 10% del personale dell’azienda, ovvero circa 14.000 dipendenti. Tuttavia, sembra che l’imprenditore sudafricano sia intenzionato a tagliare più posti di lavoro di quanto previsto. Il motivo sarebbe legato alla previsione di un 2024 disastroso in termini di vendite per l’azienda, tanto da essere arrivata a produrre più auto di quante ne riesce a vendere.

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Tesla Gigafactory

Il primo trimestre del 2024 è stato sicuramente negativo per la casa automobilistica statunitense, ma la situazione potrebbe essere peggiore del previsto. Dal punto di vista dell’immagine, questo taglio ingente di personale non dà certo un senso di stabilità, tanto che potrebbe far storcere il naso anche a tanti potenziali clienti. Musk, in seguito alla lettera dello scorso mese, ha dichiarato che questo taglio serve per ridurre i costi e prepararsi per la nuova ondata di crescita, che probabilmente include la nuova Tesla Model 2, il primo modello low cost della casa automobilistica. Con questi modello, Musk intende ribattere sulla concorrenza dei produttori cinesi, sempre più in espansione nei mercati occidentali.

Secondo le ultime indiscrezioni, la nuova strategia dell’amministratore delegato di Tesla prevede un taglio del 20% del personale a livello globale, ovvero più di 28.000 dipendenti. Ciò potrebbe non stupire, considerando che nei giorni scorsi Musk ha licenziato l’intero team di gestione dei Supercharger, la rete di ricarica dell’azienda, e l’intero team marketing. A questi si sono aggiunti licenziamenti in uffici e centri assistenza, e nemmeno alcuni dirigenti sono stati risparmiati.

Logo Tesla

Non è chiaro quale settore ancora sarà colpito dai licenziamenti, ma sembra che, nonostante le scarse vendite, l’azienda non voglia diminuire la produzione dei veicoli, tanto da essere costretta a parcheggiare le auto invendute in parcheggi di centri commerciali e aeroporti. Insomma, mesi molto complicati per Tesla.

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