Il suo debutto in Europa era già previsto, ma ora arriva la conferma ufficiale da Elon Musk in persona: il Tesla Semi sarà disponibile in tutto il mondo. Il camion elettrico del marchio, ancora in fase di test, è già in produzione presso lo stabilimento Tesla in Nevada, anche se a ritmo molto ridotto. La casa automobilistica sta lavorando ad uno stabilimento che si occuperà esclusivamente della produzione del camion elettrico. La fabbrica nascerà appunto in Nevada, affianco alla struttura già esistente, e il termine dei lavori è previsto per la fine del 2025. Qui saranno prodotti circa 50.000 esemplari all’anno.
Tesla Semi debutterà in tutto il mondo: il modello per l’Europa sarà prodotto in Germania?
Per quanto riguarda l’Europa, lo stabilimento che dovrebbe ospitare la produzione del Semi dovrebbe essere la Gigafactory di Berlino. Al momento aziende come PepsiCo e DHL stanno testando il veicolo, che ha un’autonomia di 500 miglia, ovvero circa 800 chilometri con una singola carica. Questi hanno dato ottime indicazioni, consentendo agli ingegneri di apportare le ultime modifiche prima che il veicolo venga prodotto in serie.
Il modello dedicato all’Europa, e probabilmente al di fuori del Nord America, dovrebbe essere leggermente più piccolo, per rispettare le normative più stringenti dell’Unione Europea. Questo modello è stato presentato all’IAA di Hannover lo scorso settembre. Al momento non è ancora chiaro quando inizierà la produzione a ritmo serrato, ma con tutta probabilità sarà utilizzato un simile approccio come per il Tesla Cybertruck. Dunque la produzione inizierà prima negli Stati Uniti e, successivamente, in Europa e altre parti del mondo.
In seguito alla notizia dell’arrivo del nuovo camion elettrico di Tesla, case automobilistiche come Volvo e Mercedes si sono mosse per rispondere a questo potenziale “pericolo”, che potrebbe mettere in seria difficoltà i produttori. Secondo quanto affermano i primi clienti, infatti, il Tesla Semi offre un’efficienza senza precedenti. Inoltre, grazie alla ricarica rapida, i conducenti possono ricaricare il mezzo durante i periodi di sosta “forzati”, come la notte.