Diversi costruttori automobilistici hanno cercato di sviluppare tetti solari per auto elettriche; tuttavia, la maggior parte dei progetti si è conclusa con un mesto fallimento. Le ragioni sono molte, principalmente legate alla bassa efficienza di tali sistemi. Infatti, la quantità di energia solare da essi prodotta è limitata. In condizioni meteorologiche favorevoli, possono generare circa 100 watt per metro quadrato, sufficienti ad alimentare apparecchiature elettriche a bassa potenza, come la radio o il GPS. Ma il discorso cambia nel caso di una vettura elettrica.
Tetti solari: le criticità per le auto elettriche
Inoltre, i tetti solari sono piuttosto costosi da creare. Ciò limita la loro attrattività nella prospettiva dei costruttori automobilistici, obbligati a mantenere prezzi competitivi. Eppure, a dispetto dei numerosi ostacoli posti lungo il cammino, c’è chi persevera su questa strada e continua a credere nel potenziale della tecnologia. Fisker, ad esempio, la propone sotto forma di optional sul suo SUV Ocean. Il tetto permette di recuperare circa 2.400 km di autonomia all’anno, ma non di estenderla in maniera significativa sulle lunghe distanze. Sebbene gli aspetti da considerare siano molteplici, i tetti solari hanno delle qualità meritevoli di essere sfruttate. Innanzitutto, hanno il pregio di rispettare l’ambiente. E ben sappiamo quanto sia importante adeguarsi all’ultima frontiera della mobilità, visto il fenomeno del cambiamento climatico.
Ogni idea, ogni risorsa, ogni soluzione adatta allo scopo è ben accetta. Qualora i risultati ottenuti fossero soddisfacenti, allora ne avrebbero particolare beneficio le zone rurali o isolate, dove le infrastrutture di ricarica scarseggiano. Si tratterebbe di un ottimo piano B nell’ottica della transizione ecologica, assolutamente necessaria. Chi più chi meno, pure i principali capi d’industria sembrano aver ormai accettato l’idea di abbracciare il nuovo corso.
Lo vediamo, ad esempio, in Stellantis, con l’intera gamma che sarà completamente elettrica nel Vecchio Continente entro il 2030 e per la metà negli Stati Uniti. Le disposizioni politiche obbligano ad adeguarsi; ciononostante, c’è chi crede in una svolta. Proprio pochi giorni fa, Porsche ha dichiarato di ritenere ancora possibile il rinvio del bando delle macchine endotermiche nel Vecchio Continente, rispetto all’attuale 2035. Ciò malgrado l’Unione Europea abbia già approvato la normativa.
Gli elevati costi da sostenere impensieriscono sia le aziende sia i consumatori. Attraverso i tetti solari, le auto elettriche avrebbero modo di ricaricarsi anche in zone meno raggiungibili, a causa delle poche infrastrutture. La scarsa efficienza, le spese elevate e le applicazioni specifiche rappresentano il rovescio della medaglia. Quale sarà l’epilogo lo scopriremo soltanto con il passare del tempo.