È un momenti di crisi, lo abbiamo sottolineato più volte, con il mercato delle auto elettriche che sta conoscendo delle pericolose fluttuazioni che non stanno rassicurando davvero nessuno. Ford, General Motors, Volvo e ora anche Toyota stanno rivedendo i loro piani per le auto elettriche. Non poteva essere altrimenti: l’industria deve potersi tutelare ma, allo stesso tempo, resta un rischio (che andrebbe preso) l’investimento sulla mobilità elettrica in modo convinto e appoggiato dalle istituzioni nazionali e sovranazionali.
La casa automobilistica giapponese ha infatti ridimensionato i propri obiettivi di produzione per il 2026. Li ha abbassati a 1 milione di veicoli, rispetto ai 1,5 milioni precedentemente previsti. Toyota, da sempre in prima linea sull’innovazione e sulla tecnologia all’avanguardia (sugli ibridi ha avuto ragione di più e prima di tutti), deve fare un passo indietro o, almeno, farne solo mezzo avanti.
La notizia sulla produzione Toyota di auto elettriche arriva dalla testata giapponese Nikkei, successivamente ripresa dall’agenzia Reuters. Si legge, infatti, di come tali target fossero solo “indicativi” per gli investitori e “non definitivi”. In ogni caso, un ripensamento sembra esserci stato. La frenata nelle vendite di auto elettriche sta quindi coinvolgendo anche Toyota. Non un fatto da poco: parliamo del più grande produttore di automobili al mondo, dopo aver colpito duramente in Europa e altre aree.
Non sono stati forniti aggiornamenti sugli obiettivi al 2030, che prevedono la produzione e consegna di 3,5 milioni di auto elettriche. Va detto che anche il precedente obiettivo di 1,5 milioni di unità per il 2026 era già ambizioso. Bisogna anche considerare che Toyota ha venduto solo 104.000 auto elettriche nell’ultimo anno, concentrandosi maggiormente su modelli ibridi.
Nel frattempo, il governo giapponese ha annunciato un pacchetto di incentivi pari a 350 miliardi di yen. Si tratta di circa 2,2 miliardi di euro utili a supportare l’industria delle batterie. Questo investimento sarà destinato a imprese impegnate nella produzione di dispositivi per veicoli a zero emissioni, come Toyota, Mazda, Nissan, Subaru e Panasonic. “Speriamo che questi interventi possano rafforzare la catena di fornitura delle batterie e aumentare la competitività del settore in Giappone”, ha dichiarato Ken Saito, ministro dell’Economia, Commercio e Industria.