Una gigantesca stazione solare spaziale cinese potrebbe trasmettere energia infinita ad auto elettriche e non solo

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I lavori preparatori per la sua realizzazione sarebbero già iniziati, stando alle dichiarazioni degli scienziati incaricati
Stazione Solare nello spazio

Se la tendenza ad un modello energetico più sostenibile è sempre più evidente, non di meno resta la necessità di reperire modalità di approvvigionamento in grado di favorirlo. E in questo quadro, come al solito è la Cina a distinguersi. Proprio il gigante asiatico, infatti, ha messo in programma la costruzione di una enorme centrale solare, che sorgerà a più di 32mila chilometri sopra la superficie terrestre. Una volta terminata, la sua superficie dovrebbe misurare circa un chilometro in larghezza e potrà rifornire all’infinito le auto elettriche circolanti sul nostro pianeta e le case. Piani quindi estremamente ambiziosi, come ormai lo sono molti di quelli messi in campo dal governo di Pechino.

Un’enorme centrale solare nello spazio: la ricetta cinese per l’energia del futuro

L’assunto da cui muove il piano cinese è molto semplice: gli attuali pannelli solari sono sicuramente molto più efficienti di quelli di 20 o 30 anni fa, ma non ancora in grado di garantire un funzionamento al massimo delle prestazioni 24 ore su 24. A renderlo al momento impossibile condizioni che non possono essere di certo rimosse, come il maltempo e l’oscurità delle ore notturne.

centrale solare nello spazio

Nello spazio, però, l’energia solare può essere raccolta in maniera praticamente ininterrotta. I cinesi si sono naturalmente chiesti se sia possibile raccoglierla e la risposta, come si può facilmente immaginare, è stata positiva. Lo strumento per riuscirci è proprio la gigantesca centrale solare di cui abbiamo parlato all’inizio. La ratio che spiega questa scelta è da rinvenire in una considerazione fondamentale: le stazioni in questione, oltre ad avere accesso in maniera costante alla luce solare, sono caratterizzate da una densità energetica dieci volte maggiore di quella che è possibile ottenere dai pannelli solari montati sul tetto della propria casa. A rendere possibile il dato il fatto che la luce solare nello spazio è molto più intensa.

Naturalmente, una volta raccolti i watt devono essere inviati sulla Terra. E per riuscirci occorre procedere alla conversione dell’elettricità in radiazione a microonde, la quale sarà poi trasmessa a un’antenna fissa sulla terraferma, come spiegato da Popular Mechanics.

Il progetto è già operativo

A commentare quanto sta avvenendo è stato Long Lehao, scienziato missilistico e membro della Chinese Academy of Engineering (CAE). Queste le parole rilasciate a SMCP: “Stiamo lavorando a questo progetto ora. È importante quanto spostare la diga delle Tre Gole in un’orbita geostazionaria a 36.000 km (22.370 miglia) sopra la Terra”.

Il riferimento è alla diga delle Three Gorges (in italiano Tre Gole) in Cina, una centrale idroelettrica che è stata inaugurata nel 2012 e la cui capacità di generazione di energia annuale di 100 miliardi di kWh è tale da far sembrare la famosa diga di Hoover alla stregua di un rubinetto che gocciola. Lo stesso Long Lehao sostiene inoltre che l’energia raccolta in un anno dalla stazione spaziale sarebbe in pratica equivalente alla quantità totale di petrolio che può essere estratta dalla Terra. Il tutto, però, senza l’impatto ambientale del liquido in questione.

Diga delle Tre Gole

Per capire ancora meglio la portata colossale dell’impresa in questione, occorre ricordare che le Three Gorges sono state il risultato di un progetto colossale. Talmente tanto che per vederne l’effettiva realizzazione ci sono voluti ben diciotto anni. Quelli che saranno necessari per la stazione solare spaziale non sono ancora noti. È però abbastanza chiaro che ce ne vorranno molti anche nel suo caso. Per portare a termine il tutto sarà infatti necessario un processo di costruzione estremamente complesso. Necessario per portare in orbita tutte le parti della stazione solare e per sviluppare un razzo per carichi pesanti per il lavoro.

Al termine di questi lavori, però l’energia in questione sarà in grado di alimentare le città, le case e le auto elettriche presenti sul pianeta. Dando vita ad un nuovo modello energetico fondato sulle energie rinnovabili, senza però alcuna ombra in grado di renderne necessario lo spegnimento. Da considerare, in definitiva, la risposta cinese all’enfasi con cui gli Stati Uniti hanno presentato le recenti scoperte sull’idrogeno bianco.

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