Da una parte ci sono aziende come Toyota che, nonostante le vendite siano scarse, continuano a puntare sull’idrogeno, mentre dall’altra ci sono costruttori molto scettici su questa alimentazione. Tra queste sicuramente Volkswagen che, tramite Lars Krause, Direttore Vendite e Marketing del marchio, ha espresso i propri pensieri sull’idrogeno e sul futuro di questa alternativa “inefficace” all’elettrico.
Volkswagen afferma che c’è troppo ottimismo per l’idrogeno

“Monitoriamo e prestiamo sempre attenzione alle nuove tecnologie, tra cui l’idrogeno, ma al momento non vediamo un modello economico a breve termine, né per noi come produttori né per i nostri clienti. Abbiamo un Crafter Fuel Cell in catalogo, ma le vendite sono molto basse. Inoltre, l’efficienza energetica dell’intero ciclo, dalla produzione dell’idrogeno alla ruote del veicolo, non è buona. I veicoli elettrici, quelli alimentati a batteria, sono decisamente più efficienti e la loro autonomia continua ad aumentare gradualmente. Per questo motivo non capisco l’ottimismo di alcuni riguardo all’idrogeno”, ha dichiarato Krause ai microfoni di Automobile-Propre.
A giudicare dai numeri e di come sta evolvendo il mercato, Krause non ha tutti i torti. Al momento questa tecnologia è impossibile da applicare alle auto, a causa anche della mancanza di stazioni di rifornimento adeguate. Dello stesso avviso è anche Luca De Meo, amministratore delegato del Gruppo Renault, che ha dichiarato che l’idrogeno non ha mercato e che la loro divisione è in perdita.
Secondo alcuni analisti, l’idrogeno potrebbe funzionare per i mezzi pesanti, ma non al momento. Certo è che sono sempre più i veicoli commerciali e camion pesanti elettrici che offrono una buona autonomia, anche intorno ai 600 km con una singola carica. Dunque anche in questo caso potrebbe vincere sempre l’elettrico.
Come dicevamo prima, Toyota è tra i marchi che più puntano sull’idrogeno. La sua Mirai, infatti, è il veicolo “simbolo” di questa alimentazione, anche se le sue vendite sono in costante calo negli ultimi anni. Inoltre, di recente alcuni automobilisti californiani hanno citato in giudizio l’azienda proprio per la mancanza di infrastrutture e le difficoltà per la ricarica. Non una bella pubblicità per questa tecnologia.