La Volkswagen Golf 2024 segna un cambio di rotta per il marchio tedesco. Coinvolto in una situazione tutt’altro che facile, soprattutto a causa dei problemi riscontrati nella divisione software, l’intero gruppo cerca di guardare avanti. Trovare risposte efficaci alla crisi consentirà di rimettersi sui binari giusti e reclamare un ruolo da leader nel settore. Nel caso specifico di VW, il CEO Thomas Schafer dimostra di avere le idee chiare sui programmi di sviluppo. Stando all’alto dirigente, sarà necessario annunciare la svolta anche attraverso decisioni sofferte. Nonostante i sindacalisti, in primis Daniela Cavallo (che ha parlato di una “tempesta perfetta” prossima ad arrivare), l’alto dirigente pensa che sia necessario ridurre in misura significativa le spese.
Di conseguenza, ha dato mandato ai propri sottoposti di ridurre di 10 miliardi di euro le uscite. Una buona parte dei tagli riguarderà il personale non produttivo dell’azienda, in particolare il personale impiegatizio. Le difficoltà riscontrate hanno spinto ad assumere provvedimenti drastici, e così sarà nel prossimo futuro. Tuttavia, la speranza è di riprendere la retta via mediante un incremento delle immatricolazioni.
Cosa ha fatto cambiare idea a Volkswagen sulla Golf? Il nuovo motore spiazza tutti
In questo contesto, potrebbe dare una grossa mano la Volkswagen Golf, appena sottoposta a un restyling di metà carriera. Per la best seller del costruttore di Wolfsburg, si tratta dell’ultimo capitolo prima del passaggio al completamente elettrico. Il “facelift” comporta l’addio al motore a benzina 1.0 TSI, optando per un più potente e versatile quattro cilindri 1.5 TSI. Ma quali sono le ragioni dietro questa scelta?
Innanzitutto, è una questione di prestazioni. Seppur efficiente, il tre cilindri non garantiva prestazioni adeguate su un veicolo come la Golf, soprattutto a pieno carico o in situazioni di sorpasso. La produzione del tre cilindri richiedeva, inoltre, un maggior numero di componenti e parti rispetto al quattro cilindri, con un impatto rilevante sulle uscite di cassa. Infine, la maggioranza dei clienti preferiva il quattro cilindri, caratterizzato da un migliore equilibrio tra dinamicità e consumi.
La scelta di VW potrebbe essere un punto di svolta per il futuro del downsizing. L’elettrificazione costituisce una sfida sotto diversi aspetti, e la scelta di propulsori più grandi e potenti rappresenta un canale per massimizzare l’efficienza e le prestazioni in un contesto di normative sempre più stringenti. Probabilmente, l’addio al tre cilindri sulla Volkswagen Golf interesserà anche altri modelli del conglomerato, tra cui la Skoda Octavia e l’Audi A3. Dal punto di vista dei clienti, ciò si tradurrà nell’opportunità di accedere a una gamma più potente e versatile, con un leggero incremento dei costi. D’altro canto, il rendimento ottimizzato su strada saprà compensare nel medio-lungo termine.