Volkswagen si prepara a rivoluzionare il mercato delle auto elettriche europee grazie alla nuova generazione di batterie caratterizzate da elevata densità energetica e peso più contenuto. Questa tecnologia permetterà al costruttore tedesco di proporre veicoli elettrici a prezzi più competitivi: l‘ID.2, comparabile per dimensioni alla Polo e attesa per il 2026, dovrebbe avere un prezzo base di circa 20.000 euro, mentre la ID.1, derivata dal concept ID.Every1 presentata di recente, potrebbe essere commercializzata nel 2027 a circa 18.000 euro.
Volkswagen: ecco come riuscirà a produrre auto elettriche economiche

La svolta si basa sull’adozione delle batterie al litio ferro fosfato (LFP) per i modelli elettrici più compatti. Queste utilizzano materie prime generalmente più economiche rispetto alle batterie con catodo al nichel manganese cobalto (NMC) attualmente impiegate nella gamma ID. Per compensare la minore densità energetica intrinseca delle celle LFP, Volkswagen implementerà una innovativa architettura “cell-to-pack”, che consente di installare un maggior numero di celle all’interno del pacco batteria.
Il nuovo design, concettualmente simile alla batteria Blade di BYD, dispone le celle in modo da attraversare longitudinalmente il pacco batteria, ottimizzando lo spazio e aumentando la densità energetica. A differenza del modulo MEB31 utilizzato negli attuali veicoli elettrici VW, questa configurazione elimina la necessità delle nervature metalliche che servono a tenere in posizione i moduli rettangolari.
“Ora possiamo ottenere una maggiore densità energetica e ridurre il peso dei modelli”, spiega l’ingegnere Malte Schulz. Questo permette a Volkswagen di integrare un numero sufficiente di celle anche nel passo ridotto dell’ID.1, alleggerendo contemporaneamente il veicolo che monterà un motore da soli 94 CV.

Il sistema è progettato per essere scalabile e migliorare la competitività dei costi: la stessa architettura può accogliere anche celle NMC ad alte prestazioni destinate ai modelli Porsche e Audi. Sebbene inizialmente non si tratterà di un design “cell-to-body”, Volkswagen ha confermato che questa evoluzione è prevista nella fase successiva.
“La cella della batteria rappresenta la camera di combustione del futuro”, afferma Oliver Blume, amministratore delegato del Gruppo Volkswagen. “È una competenza fondamentale per il Gruppo VW, per questo abbiamo bisogno di possedere sia il know-how ingegneristico che la capacità produttiva. Lo stabilimento di Salzgitter aumenterà la produzione quest’anno”.
L’impianto tedesco avrà una capacità di circa 40 gigawattora, con possibilità di suddividere la produzione tra celle LFP e NMC. La capacità produttiva europea sarà ulteriormente potenziata con l’entrata in funzione nel 2026 del secondo stabilimento PowerCo a Valencia, in Spagna, che aggiungerà altri 60 GWh. Un terzo impianto è in costruzione in Ontario, Canada, con una capacità fino a 90 GWh e apertura prevista nel 2027.