Volkswagen: si accumulano i ritardi

Ippolito V
La concorrenza cinese potrebbe fare il gioco di Volkswagen nel percorso di risalita, sincerato dai continui ritardi nella produzione.
Volkswagen ID.3 2024

Non è il periodo migliore per Volkswagen. Una serie di difficoltà ha colpito il colosso tedesco, che fino a poco tempo fa sembrava aver ritrovato la retta via dopo lo scandalo dieselgate. Oggi, la situazione si è nuovamente complicata, anche a causa dei problemi nella transizione ecologica. Mentre il marchio tedesco continua a godere di una forte presenza sui veicoli a combustione interna, la sua attrattiva nei confronti dei veicoli completamente elettrici sembra essere diminuita a causa di decisioni sbagliate, che hanno limitato la crescita del produttore.

Un esempio eclatante è la deludente performance della ID.3, incapace di soddisfare le alte aspettative dei fan e messa in ombra anche dalle altre vetture della famiglia, come la ID.4. A causa di questi risultati deludenti, le novità introdotte con il restyling si sono concentrate principalmente sulla sostanza. Resta da capire quanto la compagnia possa procedere senza l’aiuto di terze parti, soprattutto considerando il ruolo chiave della Cina. Nel campo dei veicoli elettrici a batteria, la Cina ha un notevole vantaggio competitivo grazie alla sua efficace e lungimirante politica industriale avviata da Pechino.

Volkswagen accumula ritardi

Volkswagen ID.3 2024

La Commissione Europea ha avviato un’indagine antidumping per comprendere meglio le strategie adottate dalla potenza asiatica, su richiesta di diversi paesi, tra cui la Francia. Anche le istituzioni italiane hanno sollevato dubbi sulla correttezza delle azioni della Cina, sostenendo che possano mirare a eliminare la concorrenza. Ci sono precedenti che suggeriscono di mantenere un atteggiamento cauto, specialmente riguardo ai pannelli fotovoltaici.

I sussidi governativi cinesi hanno permesso alle aziende del paese di ridurre drasticamente i costi di produzione, portando le startup europee a soccombere. Questo tipo di scenario potrebbe ripetersi o meno, ma è importante considerarlo. Forse l’approccio migliore è adottare una filosofia di libero mercato, un concetto invocato da Stellantis dopo l’ingresso nel capitale di Leapmotor, consentendo l’accesso alle sue piattaforme.

Nel frattempo, il quotidiano tedesco Handelsblatt ha menzionato l’intenzione di Volkswagen di lanciare quattro modelli elettrici con un prezzo compreso tra i 18 e i 22 mila euro, previsti per il 2026, insieme alla Volkswagen ID.2, in ritardo di un anno. Queste mosse favoriranno Thomas Schafer e il suo team? È prematuro trarre conclusioni e saranno necessarie risposte importanti dall’azienda tedesca. Per questa ragione, il CEO ha proposto un taglio di spesa di 10 miliardi di euro entro il 2026.

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