Volkswagen, sospesa la produzione negli stabilimenti tedeschi a causa di un problema informatico

Avatar photo
Non si tratta comunque di una novità assoluta per il gruppo
Stabilimenti Volkswagen

Volkswagen ha dichiarato di essere stata colpita mercoledì da una grave interruzione del sistema informatico, che ha causato quella della produzione del marchio omonimo della casa automobilistica in Germania. In pratica l’intero gruppo, che comprende i marchi Porsche e Audi, è stato oggetto dello stesso inconveniente.

Un portavoce di Audi ha confermato che anche la produzione della sua divisione è stata colpita, aggiungendo che si sta cercando di capire quale possa essere il reale impatto, in termini di produzione. Non sono invece arrivati commenti, almeno per ora, da parte di Porsche.

Il problema arriva in un momento molto particolare per Volkswagen, già alle prese con una situazione estremamente critica del mercato europeo, che ha spinto i vertici a optare per una sospensione della produzione in due stabilimenti tedeschi, prevista per la prima metà di ottobre. In particolare, lo stabilimento completamente elettrico di Zwickau potrebbe essere costretto a modificare un sistema di vecchia data, fondato sui tre turni.

Stabilimenti Volkswagen

Volkswagen: cosa sta accadendo

Il commento rilasciato all’interno dell’azienda è incentrato su un “malfunzionamento IT dei componenti di rete” avvenuto nella sede di Wolfsburg, ovvero quello che è il quartier generale globale dell’azienda. Un malfunzionamento sul quale, però, i vertici aziendali non sono stati in grado di fornire spiegazioni più esaurienti.

L’interruzione si è verificata a partire dalle 12:30 e si è via via propagata ai siti produttivi di Emden, Osnabrueck, Hannover, Dresda e Zwickau e agli stabilimenti dedicati alla componentistica di Braunschweig, Kassel, Chemnitz e Salzgitter.

Se non è dato sapere se si sia trattato di un attacco di pirateria informatica, al tempo stesso l’azienda ha affermato trattarsi di un’ipotesi abbastanza remota. Aggiungendo inoltre che i tecnici sono già all’opera per cercare di risolvere il problema, cui è stata accordata la massima priorità. Sforzi che, stando alle indiscrezioni che circolano, sembrano sul punto di risolvere una situazione estremamente critica.

Problemi a non finire, per la casa tedesca

Il problema che ha bloccato la produzione negli stabilimenti Volkswagen è arrivato in un momento molto critico. Poche ore prima, infatti, era già filtrata la notizia relativa allo stop produttivo per due stabilimenti tedeschi del marchio. Una decisione causata dalla debolezza del mercato delle auto elettriche, che ha naturalmente destato l’interesse degli addetti ai lavori.

Occorre sottolineare che per l’azienda non si tratta comunque di una novità assoluta. Già all’inizio di marzo del 2022 erano stati fermati per alcuni giorni gli stabilimenti a marchio Audi, Volkswagen e CUPRA con piattaforma MEB, ovvero Zwickau e Dresda. In quel caso lo stop era derivato dalle conseguenze della guerra in Ucraina sulla catena di approvvigionamento.

Quanto sta accadendo, però, potrebbe avere conseguenze non proprio irrilevanti, in un momento in cui l’azienda si trova a discutere un piano all’interno del quale sono previsti risparmi e tagli per ben 10 miliardi di euro. Considerati necessari per non mettere a rischio la sua redditività, ma aspramente contestati dai sindacati, che sembrano intenzionati a dare battaglia.

Il precedente di Toyota

La situazione che si è venuta a creare in casa Volkswagen vanta un precedente abbastanza recente, quello che ha colpito la Toyota alla fine di agosto. Il marchio ha dovuto interrompere le attività delle sue fabbriche in Giappone a causa di un problema tecnico del sistema. Anche in quel caso non si è però trattato di un attacco di pirateria informatica. A differenza di quanto era accaduto un anno prima, quando gli hacker avevano realmente costretto l’azienda allo stop della produzione per un giorno.

Ad essere interessate dal disguido sono state inizialmente 12 fabbriche e 25 linee produttive, le quali si sono ritrovate nella pratica impossibilità di evadere gli ordini. Ad esse si sono poi aggiunte le altre tre dei due siti produttivi restanti. Considerato il momento delicato per l’industria automobilistica, sembra però difficile poter affermare che il mal comune equivalga al mezzo gaudio. La speranza è naturalmente che non si ripetano altri episodi di questo genere.

  Argomento: 
X
Share to...