Volkswagen prevede di costruire la sua nuova generazione di veicoli elettrici (EV) Trinity nella fabbrica di Zwickau. Lo ha annunciato la stessa casa nella giornata di venerdì, smentendo le indiscrezioni relative ai piani per la costruzione di uno stabilimento completamente nuovo. Una ipotesi che era stata avanzata dall’ex amministratore delegato del gruppo, Herbert Diess.
Trinity è il modello elettrico che era stato messo in preventivo dall’ex numero uno per il 2026. Sarà basato sulla nuova piattaforma di sistemi scalabili SSP, ma il suo debutto sul mercato è stato spostato di due anni, ovvero al 2028. Il motivo di questa decisione è da ravvisare nel tentativo di alleviare la pressione sulla filiale di software Cariad.
Se in un primo momento la casa tedesca aveva pianificato la costruzione di un nuovo sito produttivo, espressamente dedicato a Trinity, i ritardi nello sviluppo del marchio hanno poi spinto la dirigenza a prendere in considerazione un’ipotesi alternativa, ovvero la conversione in tal senso della fabbrica di Wolfsburg.
Ora, però, anche questa ipotesi è arrivata al suo epilogo. È stata la stessa azienda ad annunciarlo con le seguenti parole: “È stato deciso che non era necessario costruire un ulteriore stabilimento a Wolfsburg Warmenau”. Un annuncio arrivato al termine di una riunione del consiglio di sorveglianza, nel corso della quale l’oggetto della discussione è stato proprio l’ubicazione del nuovo veicolo elettrico.
Volkswagen Trinity sarà prodotta a Zwickau
Dopo aver scartato le ipotesi relative alla costruzione di un nuovo sito produttivo o alla conversione di quello già esistente a Wolfsburg, ora sarà Zwickau a incaricarsi di produrre la Volkswagen Trinity. Il motivo della decisione è da ricondurre al particolare momento attraversato da questo stabilimento. Attualmente, infatti, soffre a causa di una domanda molto debole. Tanto da essere stato costretto al taglio del vecchio programma produttivo incentrato su tre turni, vecchio di decenni.
Proprio qualche giorno fa, la stessa Volkswagen ha deciso di stoppare a tempo determinato la sua produzione, insieme a quello della fabbrica di Dresda. Una decisione la quale è stata interpretata come una conferma degli allarmi lanciati dai sindacati. In particolare quello contenuto nelle parole pronunciate qualche settimana fa da Daniela Cavallo, la combattiva sindacalista di origini italiane. Proprio lei, infatti, aveva indicato l’approssimarsi di una “tempesta perfetta“, da cui l’azienda doveva guardarsi.
Una tempesta che è peraltro stata anticipata da alcune avvisaglie di non poco conto. Il riferimento è naturalmente ai problemi del sistema informatico i quali hanno pochi giorni fa costretto al blocco della produzione in tutti i suoi stabilimenti tedeschi. Il problema è poi rientrato, ma è stato avvertito con forza a livello di opinione pubblica.
Anche la Golf si avvia ad un futuro elettrico
Alle notizie relative a Trinity, la casa automobilistica ha poi aggiunto quelle relative alla nuova Golf. L’iconico modello, giunto ormai alla sua nona edizione, sarà introdotto verso il futuro elettrico proprio nel suo stabilimento principale di Wolfsburg. Ovvero quello che è considerato il quartier generale della casa automobilistica e che è stato colpito dalla grave interruzione IT poi propagatasi a tutti gli altri siti produttivi di VW.
Proprio all’inizio del mese Thomas Schäfer, attuale amministratore delegato del gruppo, ha confermato che il nuovo modello arriverà nel 2028 e sarà esclusivamente elettrico. Nella sua nuova edizione, la vettura è destinata a prendere il posto nella gamma del marchio dell’attuale Golf e collocarsi al suo interno tra ID.2 e ID.3.
La nuova Golf sarà una berline più avanzate dal punto di vista tecnologico tra quelle in circolazione. A renderlo possibile sarà l’utilizzazione della nuova piattaforma SSP, che prospetta un vero e proprio cambio di passo in termini di prestazioni ed efficienza rispetto all’attuale architettura MEB.
Tra le principali novità da essa promesse, l’utilizzazione dell’architettura elettrica da 800 V, grazie alla quale la ricarica della vettura potrà avere luogo con una notevole compressione dei tempi. Dovrebbe infatti consentire una ricarica dal 10 all’80% nel giro di circa 12 minuti. Un vero salto di qualità a fronte dei 35 che necessitano alle auto prodotte con l’appoggio della piattaforma MEB.