Alcuni grandi marchi dell’industria automobilistica hanno annunciato che abbandoneranno i sistemi Apple CarPlay e Android Auto a favore di nuovi sistemi multimediali di propria progettazione. Questa misura, tuttavia, non è molto apprezzata dai clienti, ma anche da altri marchi importanti, come ad esempio Volvo.
Il CEO di Volvo Jim Rowan non pensa sia una buona idea abbandonare i sistemi Apple CarPlay e Android Auto
In un’intervista con la pubblicazione The Verge, Jim Rowan, l’attuale capo del produttore scandinavo, ha lasciato intendere che abbandonare i due servizi è un errore dato l’enorme numero di utenti di iPhone e telefoni Android. Nello specifico, Rowan afferma che “è un errore ignorare i 7 miliardi di persone sul pianeta che possiedono un iPhone o un Android”.
“Vogliamo offrire la scelta tra Android Auto e Apple CarPlay in modo che possano offrire la moltitudine di opzioni di cui dispongono, sia che si tratti di diverse app scaricabili direttamente in macchina, sia che si tratti della comodità di avere il proprio iPhone o Android che si connetta perfettamente all’auto”, ha affermato Rowan. Oltre a questo aspetto, Jim Rowan si è espresso anche contro la possibilità di offrire equipaggiamenti opzionali su abbonamento, come hanno iniziato a fare alcuni produttori come BMW o Mercedes-Benz.
Tuttavia, Rowan non esclude l’idea di avere in futuro pacchetti prestazionali per i modelli elettrici. Attualmente, i modelli Volvo utilizzano un sistema operativo basato su Android e Apple CarPlay e Android Auto che sono disponibili per tutti i modelli attuali. Alcuni modelli più recenti, come EX30 ed EX90, offrono Apple CarPlay di serie e con aggiornamenti via etere.
Nell’intervista spiega che intende concentrarsi su tutto ciò che riguarda la fase di guida, dove il conducente è al volante e usa il suo smartphone per ascoltare musica, ottenere indicazioni stradali o anche comunicare. Inoltre vorrebbe puntare sulla condivisione delle chiavi digitali o anche su servizi assicurativi, che sono di particolare interesse per i produttori di automobili.
Grazie all’informatizzazione delle auto e alla trasmissione permanente dei dati, potremmo avere un’assicurazione dinamica, fatturata in base allo stile di guida e non su statistiche stabilite in base al profilo del conducente. Il capo della Volvo menziona soprattutto i giovani guidatori, che pagano molto cara l’assicurazione della loro auto perché in media fanno più incidenti. Con l’assicurazione automobilistica un giovane conducente con capacità di guida sicura potrebbe pagare molto meno rispetto all’assicurazione tradizionale. Al contrario, un giovane che fa incidenti verrebbe penalizzato dalla sua assicurazione.
Altri servizi potrebbero essere offerti dai produttori, come il cambio automatico dei pneumatici due volte l’anno, per passare a quelli ottimizzati per l’inverno e poi per l’estate. Volvo sta anche valutando la possibilità di offrire servizi di noleggio, ad esempio per un box da tetto adatto per gli sci in inverno. Sono questi servizi aggiuntivi attorno all’auto che interessano all’azienda svedese, non ciò che accade nell’abitacolo. Jim Rowan sottolinea inoltre direttamente di non credere che GM, che ha intenzione di creare il proprio sistema, riuscirà ad ottenere ricavi significativi con la sua strategia, a meno che la sua controparte americana non riesca a creare un proprio sistema operativo per smartphone in grado di competere con quelli di Apple e Google.