Volvo, l’obiettivo del full electric entro il 2030 non è più in agenda

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Volvo. l’obiettivo del full electric entro il 2030 è stato rivisto dai vertici aziendali
Un modello elettrico Volvo

La Volvo è stata una delle prime aziende europee a sposare la linea dello stop ai motori endotermici. La casa nordica aveva infatti annunciato in pompa magna che a partire dal 2030 avrebbe commercializzato esclusivamente auto elettriche.

Una conversione sulla quale, però, ora casa sembra decisa a tornare indietro. I vertici societari, infatti, di fronte ad una domanda che va fortemente ridimensionandosi, non hanno potuto fare altro che rivedere le strategie delineate in precedenza. Troppi stop and go per poter pensare di ignorare le indicazioni del mercato automobilistico.

In conseguenza di ciò, Volvo ha quindi messo da parte l’idea di una gamma interamente elettrica e ha deciso di adeguare le proprie ambizioni di elettrificazione “alle mutevoli condizioni del mercato e alle richieste dei clienti”. Tradotto in termini più chiari, entro il 2030 il mix di vendite sarà composto da elettriche, ibride plug-in e mild hybrid.

Volvo, ora la parola d’ordine è flessibilità

Flessibilità: anche all’interno di Volvo è entrata la parolina magica verso cui stanno mirando in tanti, nell’automotive mondiale. Una flessibilità in grado di tenere conto delle indicazioni dei mercati e di impedire di essere travolti dai risultati deludenti delle auto elettriche. A consentire l’adesione al nuovo mantra un mix composto da elettriche, ibride plug-in e mild hybrid.

Volvo XC40

Se in tal modo salta il target del 100% rappresentato esclusivamente da auto a batteria, va comunque notato come l’azienda abbia confermato gli obiettivi di lungo termine. Solo che Volvo, mira ora a diventare un costruttore di auto completamente elettriche e a conseguire le zero emissioni nette di gas serra entro il 2040.

Naturalmente, ci arriverà attraverso tappe intermedie. Tanto da aver iniziato a indicare gli obiettivi in vista del 2025. In questo caso, infatti, il dato relativo ai prodotti elettrificati dovrebbe attestarsi tra il 50 e il 60%. Un obiettivo che non sembra complicato da raggiungere, considerato come già nel secondo trimestre di quest’anno il mix è già al 48%, con le Bev a rappresentare il 26% delle vendite.

Una gamma di Volvo completamente elettriche sarà pronta già per la fine del decennio

Per agevolare la direzione intrapresa, la casa ha comunque deciso di dotarsi di una gamma completa di veicoli 100% elettrici “ben prima della fine del decennio”. Vanno intesi in tale ottica i cinque modelli a batteria che compongono quella attuale, cui si prevede di aggiungerne altrettanti che sono nella fase di sviluppo.

Da Göteborg, intanto, cercano comunque di far passare la nuova linea come qualcosa di assolutamente naturale. I vertici aziendali, infatti, fanno comunque sapere che “…ciò consentirà alla Volvo di passare alla completa elettrificazione se e quando le condizioni di mercato saranno adeguate”. Aggiungendo che sia il piano degli investimenti a lungo termine che la strategia di prodotto sono ancora indirizzati verso i modelli green.

Anche perché, e questo è forse altrettanto interessante, la nuova linea non si tradurrà in tagli di alcun genere sul piano della spesa. È comunque chiaro che se non muta la spesa, l’adeguamento in atto permetterà al marchio svedese di reggere meglio le mutate condizioni di mercato. A renderlo possibile il varo di “un portafoglio equilibrato che abbia la funzione di chiaro ponte verso un futuro completamente elettrico”.

Mentre lo stesso non può dirsi in tema di aiuto all’ambiente. La revisione delle strategie di elettrificazione, infatti, va a riflettersi in maniera abbastanza evidente sugli obiettivi di decarbonizzazione. Se in precedenza il target di riduzione delle emissioni di CO2 lungo l’intera catena del valore era nell’ordine del 40% nei confronti del 2018, ora passa al 30/35% per il 2025. Mentre per il 2030 si va dall’originario 75% ad un range compreso tra il 65 e il 75% .

A cosa si deve la revisione delle strategie in atto?

I motivi che hanno indotto Volvo a tornare indietro nelle proprie strategie sembrano non solo chiari, ma anche comprensibili. Da un lato c’è infatti un mercato che sta decelerando con forza sul versante elettrico. Se le cose non mutassero, nel 2030 la linea dell’azienda potrebbe rivelarsi un vero e proprio boomerang.

Auto elettrica Volvo

Dall’altro, però, ci sono anche i ritardi nella realizzazione delle infrastrutture di ricarica. La lentezza con cui si sta procedendo in direzione di una adeguata rete di ricarica sono abbastanza evidenti e come tali criticate dalla casa.

Così come vengono criticate le decisioni politiche, a partire da quelle relative allo stop degli incentivi da parte dei governi. Cui si stanno ora aggiungendo i dazi emanati in alcune parti del globo per cercare di contrastare la vigorosa avanzata delle auto elettriche cinesi.

Politiche che spingono l’azienda a indicare “la necessità di politiche governative più forti e stabili per sostenere la transizione verso l’elettrificazione”. A questo particolare punto sono dedicate le parole pronunciate dal CEO Jim Rowan:  “Siamo fermamente convinti che il nostro futuro sia elettrico. Tuttavia, è chiaro che la transizione verso l’elettrificazione non sarà lineare e che i clienti e i mercati si stanno muovendo a velocità di adozione diverse. Siamo pragmatici e flessibili”. Resta da capire se la politica lo sarà altrettanto e la smetterà di guardare all’elettrificazione della mobilità con una lente puramente ideologica.

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