Volvo, nessuna intenzione di entrare nella guerra dei prezzi in Cina

Ippolito V
Il CEO Rowan ha spiegato che Volvo non può competere con i produttori locali nel segmento dei veicoli elettrici a basso costo in Cina.
CEO Jim Rowan, Volvo

Per Volvo non serve “addentrarsi” nel mercato cinese e provare a partecipare alla guerra dei prezzi già in atto tra diversi marchi in uno dei mercati più vivi e interessanti del momento. L’azienda svedese, di proprietà cinese, infatti, ha deciso di non competere nel segmento dei veicoli elettrici economici in Cina. Qui la battaglia dei prezzi è diventata da tempo assai feroce. Il modello più accessibile della casa automobilistica, l’EX30, ha un prezzo di partenza di circa 28.000 dollari (200.800 yuan), e Volvo non vuole scendere ulteriormente.

volvo ex30

Il marchio controllato da Geely è stato tra i primi a puntare su una gamma completamente elettrica. Volvo, però, ha recentemente rivisto i suoi obiettivi. Invece di prevedere il 100% di vendite elettriche, la casa svedese ora punta a una quota compresa tra il 90% e il 100% di vendite globali elettrificate entro il 2030. Negli obiettivi la casa automobilistica include sia veicoli completamente elettrici (EV) che ibridi plug-in (PHEV). Il restante 10% sarebbe destinato a una “quantità limitata di ibridi”.

Entro la fine del prossimo anno, Volvo si aspetta che almeno la metà delle sue vendite globali sarà composto da veicoli elettrificati. Secondo il CEO Jim Rowan, Volvo continua a credere nell’elettrificazione, ma riconosce che i mercati stanno avanzando a ritmi diversi. La Cina, ad esempio, rappresenta una delle ragioni principali dietro il cambiamento di strategia, insieme alle nuove tasse imposte agli elettrici cinesi sia negli Stati Uniti che in Europa, dove viene prodotto l’EX30.

ceo volvo, rowan

“Il mercato cinese è cambiato drasticamente negli ultimi due o tre anni”, ha dichiarato Rowan, la domanda di auto usate in Cina sta crescendo, un fenomeno nuovo per il paese. Allo stesso tempo, la crescente concorrenza dei produttori cinesi di EV sta mettendo in difficoltà i marchi occidentali. Rowan ha spiegato che Volvo non può competere con i produttori locali nel segmento dei veicoli elettrici a basso costo in Cina, definendolo “un mercato difficile in cui operare”. Considerato anche che Geely non vuole entrare in questo scontro in Cina, sembra una scelta più che sensata.

La casa automobilistica svedese vede maggiori opportunità nel segmento premium. Nel novembre scorso era arrivato in Cina il suo primo van elettrico di lusso, l’EM90, descritto come un “salotto scandinavo su ruote”, con un’autonomia fino a 738 km. L’EX90, altro modello di punta, è disponibile in Cina a partire da 115.000 dollari. Sul fronte dei modelli più economici, la dirigenza ha chiarito la mancanza di nuove proposte.

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