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Bollo auto storiche: effetto disastroso sul mercato

Bollo auto storiche
Bollo auto storiche: pubblicata la sentenza della Corte Costituzionale che fa finalmente chiarezza sulla questione dando ragione al governo.

Il bollo auto storiche è stata indubbiamente una delle novità, introdotte con la legge di stabilità 2015 dal governo di Matteo Renzi, che più ha fatto discutere gli italiani. Questa norma infatti  ha di fatto ha abolito l’esenzione dal bollo per le auto storiche dai 20 ai 29 anni, confermandola solo per le auto d’epoca con più di 30 anni di vita. Per mesi si è discusso  su questo provvedimento, che sin da subito ha creato grande malcontento tra tutti i possessori di auto storiche, che in seguito a questa novità hanno lamentato un aggravio delle spese, che ha reso per molti insostenibile il mantenimento di autovetture, che spesso rimangono conservate in garage e uscite fuori solo in occasioni speciali.

Anche le regioni hanno provato invano ad abolire il bollo auto storiche

A niente sono valse le proteste dei possessori di tali veicoli e nemmeno di tutti coloro che della vendita e del restauro di auto storiche ci vivono. Anche le regioni nel corso degli scorsi mesi hanno provato a fare qualcosa per venire incontro alle esigenze di questa sparuta minoranza di italiani, che andrebbe tutelata visto l’interesse storico che molto spesso questa tipologia di veicolo presenta. Alcune regioni addirittura avevano provato a ritornare alla vecchia normativa, ma il governo non ha permesso che ciò avvenisse realmente. Questo in quanto il bollo auto storiche è un tributo regionale derivato dallo Stato e dunque le regioni sono tenute a riscuoterlo ma sempre secondo quanto stabilito dalla legge nazionale che da loro non può assolutamente essere derogata.

Bollo auto storiche
Bollo auto storiche: crolla il mercato in seguito alla sua introduzione -20% in un anno

Dopo mesi e mesi di polemiche, critiche e proteste, oggi arriva una brutta notizia che purtroppo molti si aspettavano. Il primo effetto del bollo auto storiche, è stato quello di aver prodotto un crollo del mercato di questo tipo di veicolo. Il crollo è stato pari al 20% rispetto al precedente censimento. I proprietari di veicoli d’epoca hanno preferito rottamarli o venderli all’estero piuttosto che dover pagare questo nuovo balzello che si va a sommare a tutte le altre spese. Tra l’altro come evidenziato dagli addetti ai lavori, la beffa di questa situazione sta nel fatto che il gettito stimato dal fisco,  pari a circa 78,5 milioni, si ridurrà solo a qualche briciola, in seguito alla contrazione del numero delle auto storiche presenti nel nostro paese.

Alla Cgia di Mestre non piace la proposta di aumentare le accise per abolire il bollo auto

Segnaliamo infine anche che, riguardo alla proposta di abolizione del bollo auto mediante la sostituzione con un aumento delle accise sulla benzina, la Cgia di Mestre ha messo in evidenza come la proposta che tanto sembra piacere al Presidente del Consiglio Matteo Renzi in realtà se fosse realmente applicata sarebbe molto deleteria per il settore e anche per chi utilizza l’automobile per andare a lavoro. In questo caso infatti è molto facile che i costi complessivi per l’automobilista invece di diminuire aumenterebbero.

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