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Enzo Ferrari: 100 anni fa ebbe in dono il “cavallino rampante”

Alcuni avvenimenti possono sembrare secondari, ma segnano la storia. Ecco la vicenda del “cavallino rampante”.

Ferrari cavallino rampante
Image by Roberto Ponticiello from Pixabay

Quella odierna è una data importante. Sono passati 100 anni da quando Enzo Ferrari, dopo aver vinto il primo Circuito del Savio, incontrò i genitori di Francesco Baracca, miglior asso dell’aviazione da caccia del nostro paese. Era il 17 giugno 1923. In quella circostanza, la madre, contessa Paolina, gli regalò l’emblema dipinto sulla carlinga dell’aereo militare del figlio, invitandolo ad usarlo, come un portafortuna: era un “cavallino rampante“.

Enzo Ferrari fece tesoro di quel suggerimento, anche se con qualche anno di “ritardo”. Il cavallino rimase nero. Per il fondo scelse il colore giallo canarino, che è quello della città di Modena, dove il fondatore della casa automobilistica più nota al mondo nacque. Sulla parte alta fu dipinto il tricolore dell’Italia, nazione di cui il suo marchio è diventato simbolo di tecnologia, passione, bellezza, emozioni, gloria.

Quel simbolo fece il suo esordio sulle auto da corsa della Scuderia Ferrari, firmate Alfa Romeo, il 9 luglio del 1932. Della casa del “biscione”, l’uomo emiliano gestiva gli aspetti racing. Teatro del debutto agonistico fu la 24 Ore di Spa-Francorchamps, sulle Ardenne. Una sfida di grande fama, nelle magnifiche alchimie del circuito belga, che ancora oggi incanta. La vittoria andò alla 8C 2300 MM di Antonio Brivio ed Eugenio Siena, che si fregiava del “cavallino rampante”. Dietro di loro giunse la vettura gemella di Piero Taruffi e Guido d’Ippolito.

La rappresentazione, dunque, fece bene la sua parte, svolgendo al meglio il suo compito di portafortuna. Tanti i successi raccolti dalle Alfa Romeo che la adottarono, ma fu con la nascita della Ferrari, di cui divenne simbolo sin dalla 125 S del 1947 (prima “rossa” della storia), che quello stemma iniziò un cammino glorioso, fino al rango di mito universale, rendendolo parte integrante della storia del marchio emiliano.

Spesso, per riferirsi alle sue creature stradali o da gara, si usa la dicitura “auto del cavallino rampante”. Non c’è angolo del pianeta in cui non si faccia questo accostamento. Ovunque il simbolo delle “rosse” è conosciuto ed amato. Incredibile la quantità di successi guadagnati nel tempo. Il più recente è di grandissimo prestigio: la vittoria alla 24 Ore di Le Mans del 2023, conquistata negli scorsi giorni dall’hypercar Ferrari 499P, con Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi al volante. La casa di Maranello prosegue la sua cavalcata vincente.

Fonte | Ferrari

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