Il piano di crescita di FCA sviluppato dall’amministratore delegato Sergio Marchionne continua a dare i suoi frutti con un volume di vendite che, in questo 2015, supererà, per tutto il gruppo italo americano, la quota di 5 milioni di unità vendute in tutto il mondo. Ma i piani di Marchionne per il futuro dell’azienda sono ancora più ambiziosi. Come dichiarato più volte dallo stesso numero uno di FCA, la strada maestra da seguire è rappresentata dalla possibilità di unire le forze con almeno un altro partner importante in grado, quindi, di aprire nuovi scenari di crescita futura per FCA.
Negli ultimi giorni, General Motors, uno dei possibili partner di FCA, ha però cancellato le speranze di Marchionne che, nelle ultime settimane, ha tentato a più riprese di avviare contatti con i dirigenti del gruppo americano. Prima l’amministratore delegato Mary Barra, che ha rifiutato un incontro con Marchionne sul tema fusione, e poi il presidente Dan Ammann, che ha ribadito di non aver in programma meeting con esponenti FCA durante la sua visita a Torino per per i 10 anni del Centro GM Powertrain. hanno di fatto cancellato ogni speranza, nel breve periodo, di Marchionne in merito ad una possibile partnership tra il gruppo FCA e il colosso General Motors. Nei mesi scorsi, tale possibilità venne negata pubblicamente anche dai dirigenti Ford.
Marchionne non ha voluto commentare il netto rifiuto dei dirigenti di General Motors ma, intervistato da un giornalista del New York Times, che da tempo sta seguendo molto da vicino i possibili sviluppi futuri di FCA, ha fatto sapere di non aver alcuna intenzione di avviare una fase di cessione del gruppo italo americano: “Se avessi voluto vendere avrei chiamato un banchiere, non avrei fatto un’analisi sul ritorno degli investimenti a proposito del fatto che siamo tutti sulla stessa barca”.
L’idea di base di Marchionne è, quindi, estremamente chiara. L’amministratore delegato di FCA vede un mercato dell’auto che richiede investimenti sempre più importanti e che, quindi, necessità alleanze e partnership strettissime tra i principali gruppi aziendali. Per ora, dopo il rifiuto di General Motors, i piani di Marchionne per il futuro non sono ancora chiari. Uno degli argomenti più caldi ed attuali, dopo il no degli americani, è rappresentato dalla possibilità di un’alleanza con gruppi asiatici come Suzuki o Mitsubishi che, pur se meno importanti, possono rappresentare un’importante risorsa per la crescita futura di FCA sul mercato asiatico dove per ora il gruppo italo-americano fatica a ritagliarsi uno spazio importante. Da non sottovalutare, inoltre, le possibili alleanze che l’amministratore delegato di FCA sta cercando di tessere con aziende americane come Tesla e Apple.