Fiat Chrysler Automobiles (FCA) ha chiuso il quarto trimestre del 2019 e l’intero anno appena concluso negli Stati Uniti con una serie di record grazie alle vendite ottenute da Ram, Dodge e Jeep, numeri mai raggiunti fino ad ora.
Lo scorso anno, il gruppo automobilistico italo-americano ha portato nel mercato USA il restyling dei Ram Heavy Duty e il nuovo Jeep Gladiator. Quest’ultimo ha chiuso il 2019 con 40.047 esemplari venduti dopo il suo debutto avvenuto a maggio.
FCA: Ram, Dodge e Jeep conquistano nuovi record nel mercato statunitense
Il quarto trimestre del 2019 si è chiuso negli States con 542.519 veicoli immatricolati (-2%) mentre nel periodo gennaio-dicembre sono state vendute 2.203.663 unità (-1%). Le vendite al dettaglio nel Q4 sono state di 419.273 esemplari, con una flotta che rappresentava il 22,7% delle vendite complessive.
Ram ha guidato le vendite di FCA nel mercato statunitense registrando un nuovo record: 190.655 nel quarto trimestre e 703.023 nell’intero anno. Parliamo di una crescita del 18% rispetto al 2018 e inoltre si tratta del livello più alto di vendite raggiunto da quando Ram è diventato un marchio autonomo nel 2009.
La Jeep Wrangler ha registrato il suo quarto trimestre migliore con vendite pari a 52.012 esemplari. La stessa cosa vale per la Grand Cherokee che ha registrato un record nell’intero 2019 con vendite pari a 242.969 esemplari.
Dodge ha rilevato uno dei suoi anni migliori grazie alla Charger che ha ottenuto un record di vendite (25.829 esemplari nel Q4 e 96.935 nell’intero anno). Le immatricolazioni di entrambe le muscle car (Challenger + Charger) nella seconda metà dell’anno sono state di 84.216.
Reid Bigland, responsabile vendite negli Stati Uniti di FCA, ha voluto commentare questo importante traguardo raggiunto dicendo: “I nostri concessionari hanno svolto un lavoro eccezionale nel 2019, non solo per soddisfare la domanda dei consumatori ma anche per aver gestito il lancio dei nuovi Ram Heavy Duty e del nuovo Jeep Gladiator. Abbiamo visto le anticipazioni che le vendite potrebbero rallentare un po’ nel 2020. Crediamo che ci sia ancora molta domanda sul mercato e siamo pronti ad affrontare un nuovo anno“.